I quattro assessori della giunta Raggi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-06-18

Luca Bergamo come assessore alla cultura, Andrea Lo Cicero come assessore alle politiche giovanili e allo sport, Paola Muraro come assessore alla sostenibilità e Paolo Berdini come assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici: chi sono e cosa fanno?

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Ieri Virginia Raggi ha annunciato dal palco di Ostia in chiusura della campagna elettorale quattro nomi della sua Giunta in caso di elezioni. I nomi sono quelli di Luca Bergamo come assessore alla culturaAndrea Lo Cicero come assessore alle politiche giovanili e allo sport, Paola Muraro come assessore alla sostenibilità e Paolo Berdini come assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici. I nomi sono solo quattro nonostante i ripetuti annunci dei giorni scorsi e la questione della trasparenza sollevata in tanti casi dai candidati grillini; la Raggi ha però spiegato che alcuni nomi hanno accettato ma le hanno chiesto discrezione prima del voto, non ritenendo opportuno evidentemente comparire in un annuncio da campagna elettorale.

Luca Bergamo: l’assessore alla cultura di Virginia Raggi

Luca Bergamo è l’inventore di «Enzimi» ora segretario di Culture Action Europe: qui c’è il suo curriculum, nel quale spiccano molti incarichi avuti dal comune di Roma negli anni di Rutelli e di Veltroni. È stato anche direttore dell’Agenzia Nazionale per i Giovani all’epoca in cui ministro era Giovanna Melandri. Sul suo profilo Facebook all’epoca del primo turno segnalava pubblicamente “persone di qualità”, candidati e candidate nei municipi del Partito Democratico e della sinistra, ma avvertiva anche di non voler «fare indirettamente promozione per liste che nascono a sostegno diretto di questo o quel candidato Sindaco».

Sul sito di Contaci si descrive così:

Sono il segretario generale di Culture Action Europe, il più esteso network europeo della cultura. Per lavoro ho viaggiato tutta Europa e mezzo mondo, imparando ad ascoltare, capire e proporre, conoscendo e collaborando con migliaia di persone, umili e potenti. Mi sono sempre battuto per migliorare la vita di coloro che si prendono cura del mondo con gesti piccoli o grandi, per dare opportunità ai giovani e per diventare tutti eco-cittadini. Sono nato a Roma, dove ho vissuto e lavorato realizzando tante iniziative: Enzimi è forse quella di cui sono più orgoglioso. Qualche anno fa sono andato a lavorare all’estero, un po’ per disgusto un po’ per recuperare le forze.
Ora ho deciso di mettermi nuovamente in gioco per cambiare la città che amo, la mia città. Ora si può riuscire dove prima non era possibile. Il rifiuto diffuso per la politica fatta solo di potere, la debolezza dei partiti e la loro incapacità di fare un passo indietro, creano lo spazio per rimettere il destino di Roma nelle mani delle persone e delle immense energie sane che la abitano. Posso essere utile e intendo farlo. Per questo Contaci, per Roma, per mettersi insieme sapendo di poter contare sull’onestà, la passione e l’intelligenza di chi ti sta al fianco.

Andrea Lo Cicero: l’assessore allo sport di Virginia Raggi

Andrea Lo Cicero è un ex rugbista e oggi allenatore e conduttore televisivo (conduce una rubrica di giardinaggio su SkyUno) che vanta oltre cento presenze nella nazionale italiana. Nel 2015 è stato nominato Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi. Sul suo sito si descrive così:

Sono ambasciatore UNICEF
Ho una sfrenata passione per le moto, le auto e gli orologi.
Sono un ex volontario della Croce Rossa italiana.
Mi piace molto ristrutturare mobili antichi.
Sto costruendo una fattoria didattica dove allevo i miei asini e coltivo piante e ortaggi di ogni tipo.
Adoro la pasta con le sarde, i film di Totò e di Alberto Sordi.
Ascolto i Rem, gli U2 e i Guns ‘n’ Roses.
Mi considero testardo e odio arrendermi. Mi piace il confronto, ma da vero sportivo voglio sempre vincere!


Lo Cicero è finito oggi nelle polemiche per  alcune vecchie dichiarazioni del ‘Barone’, suo soprannome e titolo dell’autobiografia scritta a quattro mani con il giornalista Paolo Cecinelli, rilanciate sui social. ”Io uso solo il paradenti, non ho altre protezioni, le trovo stupide. Non sarebbe rugby. Devi essere te stesso, senza alcun aiuto. Ci sono molti giocatori, specie quelli più giovani di me, che usano le protezioni per le spalle. Roba da frocetti”, si legge nel suo libro. Su quel ”roba da frocetti” fioccano post e tweet. ””ROBA DA FROCETTI” questo scrive nella sua bio il candidato Assessore alla qualità della vita, sport e giovani di Raggi, Andrea Lo Cicero”. Ecco perché Raggi non dice i nomi della sua squadra, romani svegliatevi! Che ne farà di noi “frocetti” Lo Cicero se disgraziatamente diventasse assessore?”, scrive su Facebook la deputata dem Anna Paola Concia, lanciando poi su twitter l’hashtag #robadafrocetti. Anche Vladimir Luxuria si fa sentire: ”Raggi annuncia – twitta – assessore omofobo; Andrea Lo Cicero: “uso solo il paradenti nel rugby perché le protezioni alle spalle sono da frocetti””.

Paola Muraro e Paolo Berdini

Non ha bisogno di molte presentazioni Paolo Berdini, urbanista e scrittore che svolge attività di pianificazione e consulenza per le pubbliche amministrazioni. Sul sito dell’Istituto Nazionale di Urbanistica c’è una sua biografia molto dettagliata:

Membro della commissione territorio di Italia Nostra negli anni 2001-2008. Dal 2009 al 2012 è stato membro del Consiglio nazionale del WWF Italia. Fondatore dell’associazione Polis, è membro del Comitato per la Bellezza Antonio Cederna.
E’ stato consulente dell’Assessorato all’urbanistica della Regione Lazio dal 1995 al 1999; nonché consulente l’urbanistica dei comuni di Lanuvio, Aprilia, Oriolo e Bassano in Teverina e dell’Università di Roma “Tor Vergata”. E’ autore di piani urbanistici generali e attuativi. Ha redatto il Piano di assetto del Parco regionale dei Castelli romani (2004).
Dal luglio del 1999 fino all’aprile 2000 è stato membro dell’Ufficio di programma della Presidenza della Giunta della Regione Lazio. Dal 2001 è stato membro della Commissione di studio per la redazione del Testo unico in materia urbanistica della Regione Lazio. Ha redatto insieme ad altri progetti di legge di riforma della Legge urbanistica nazionale per conto dell’Associazione Polis (2002-2006).
Negli anni accademici 2005/2009 è stato docente a contratto di Urbanistica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Tor Vergata. Ha svolto lezioni presso numerose università italiane e straniere quali la Scuola di Architettura di Mendrisio (Ch).
È autore di libri di grande successo editoriale, quali: La città in vendita, Donzelli, Roma 2008, e Breve storia dell’abuso edilizio in Italia, Donzelli, Roma 2010.
Negli ultimi anni si è occupato del tema del contenimento dell’uso del territorio pubblicando i libri collettanei No Sprawl, Alinea, Firenze 2006; “Il consumo di suolo in Italia 1995-2006”, in Democrazia e diritto, n. 1/2009); Consumo di suolo zero, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2010; Terra rubata, viaggio nell’Italia che scompare, a cura del Fai e del WWF, Roma 2012.
È tra i più profondi conoscitori dell’urbanistica di Roma. I suoi maggiori contributi sono: Il giubileo senza città, Editori riuniti, Roma 2000; Esclusione e comunità (insieme ad altri), Edizioni del Lavoro, Roma 2004, dedicato alla grande figura di don Luigi di Liegro; Modello Roma (insieme ad altri); Odradek editore, Roma 2007; Le mani sulla città (insieme ad altri), Alegre editore, Roma 2011. Ha collaborato con Italo Insolera alla nuova edizione aggiornata del fondamentale libro dedicato alla storia urbanistica della capitale Roma moderna, Einaudi, Torino 2011.

Giovanni Caudo, assessore uscente all’urbanistica, ha avuto di recente uno scontro con Berdini e sul suo profilo Facebook a proposito dello stadio della Roma e della contrarietà dell’assessore in pectore ha detto questo:

Nell’intervista trasmessa oggi su Radio Radicale Paolo Berdini accusa l’amministrazione di Roma Capitale di non aver svolto una efficace regia pubblica perché il progetto comporta un miliardo di euro di mancato incasso. Soldi che potrebbero invece essere spesi per chiudere le buche di Roma, per risanare le periferie e non so quante altre cose….
Rispetto le posizioni di tutti e accetto le critiche argomentate e fondate. Ma le bugie no!
Non c’è nessun miliardo di mancato incasso di oneri per il Comune, semmai il contrario.
L’area di Tor di Valle è da Prg del 2008 già edificabile (altro che agro romano e deserto urbano) per 354 mila metri cubi che ii privato può realizzare subito e senza alcun obbligo di contribuire alla realizzazione di infrastrutture.
La giunta Marino ha invece condizionato il si al progetto dello Stadio alla realizzazione di opere pubbliche extra (quindi oltre quelle previste dagli standard di legge) per circa 200 milioni di euro equivalenti ai costi delle 6 opere infrastrutturali che consolidano il pubblico interesse: svincolo con l’autostrada per Fiumicino, collegamento stradale con la via Ostiense via del mare, riunificazione Ostiense-via del Mare, prolungamento della Metro B a Tor di Valle, ponte pedonale di collegamento con la stazione FL1 di Magliana, e la messa in sicurezza del Fosso di Valleranno. Opere pubbliche utili anche allo stadio (e da realizzare contestualmente così sta scritto nella delibera approvata) ma che infrastrutturano un ambito territoriale importante per la città: quello che dall’Eur va verso l’aeroporto di Fiumicino.
Il costo delle opere che andranno al Comune è pari al 30% dell’investimento del privato. Ecco cosa incassa il Comune di Roma oltre ai normali oneri previsti dalla legge. Altro che miliardo perso!
Il 30% di incidenza delle opere pubbliche è una percentuale europea, mentre a Roma le imprese sono abituate a corrispondere ben altre percentuali, mediamente il 9% come è successo a Porta di Roma o a Ponte di Nona!
La verità è che il progetto di Tor di Valle è osteggiato dagli operatori (gli stessi che i cinque stelle vorrebbero combattere) che in questi anni si sono assicurati solo soldi pubblici per cantieri mai finiti e per opere di dubbia utilità per altro ottenute senza competizione pubblica e che ora mirano alle Olimpiadi.
Capisco l’interesse di questi soggetti ad esercitare il potere di veto sul progetto con una campagna di stampa martellante (lo stesso giornale che ha fatto campagna contro lo stadio dedica “paginate” alla Grande occasione da non perdere), non capisco invece chi dice le bugie pur di essere contro ma dice di non avere interessi.
Infine per cortesia lasciamo stare l’esempio dello Stadio della Juventus. Quello si un regalo a un privato: il terreno era comunale ed è stato regalato a una società privata che fa profitti, le infrastrutture le abbiamo pagate noi italiani con i soldi dei mondiali del 1990 e con le Olimpiadi invernali del 2006. E nonostante questi regali la Juventus ha ottenuto il permesso di costruire un centro commerciale e ora anche il villaggio della Juve, Ecco, il gioiello come lo ha chiamato Berdini è un chiaro esempio di pubblicizzazione dei debiti e di privatizzazione dei profitti.

Infine, Paola Muraro, il cui curriculum è qui, ha lavorato dal 1992 per Enti Pubblici e Società Private nel campo del recupero e trattamento dei rifiuti organici. Ha svolto attività di avviamento tecnico-amministrativo di numerosi impianti di stabilizzazione e compostaggio. Ha collaborato con Enti pubblici come supporto tecnico-scientifico per la formazione di tecnici che operano nella gestione e controllo di impianti di trattamento rifiuti e alla stesura di varie pubblicazioni. Dal 2004 collabora con AMA S.p.A – Roma. Su di lei oggi il Messaggero scrive che «da 12 anni lavora per Ama, con un contratto di consulenza importante, negli ultimi tempi di 115mila euro annui, a cui stando al sito ufficiale si aggiunge una seconda consulenza da 165mila euro. I 5 Stelle vogliono spazzare via, almeno a parole, il passato, ma si affidano a chi in azienda ha lavorato gomito a gomito con Giovanni Fiscon (ex dg, arrestato nell’inchiesta di Mafia Capitale) e a chi poi ha continuato a collaborare, condividendo in toto la strategia sugli eco-distretti, con il presidente Daniele Fortini, scelto da Ignazio Marino.

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