Le bugie di Renzi sul nomenclatore per i malati di SLA

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-11-20

Il Nomenclatore tariffario è sempre fermo al 1999, le persone con disabilità sono ancora escluse da molte tecnologie che faciliterebbero loro la vita

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Ne avevamo parlato a settembre (va bene la doccia per la SLA, ma ci sono molte alte cose da fare), poi a ottobre (le continue promesse rimandate riguardo l’aggiornamento del Nomenclatore fermo al 1999) e a novembre (il Fondo per le non autosufficienze e i tagli). Nulla è cambiato, il Nomenclatore è sempre fermo e così ecco una ennesima lettera per ricordare le ragioni dell’aggiornamento e la sua urgenza. La lettera è indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro della salute Beatrice Lorenzin (che sabato scorso manifestava per la Famiglia, quella con un Padre e una Madre e, evidentemente, sana e senza disabilità), al sottosegretario alla salute Vito De Filippo e per conoscenza al ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e al ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan.
Oggetto aggiornamento Nomenclatore Tariffario
La lettera, di qualche giorno fa, comincia così: «sono anni che sollecitiamo l’aggiornamento del Nomenclatore tariffario, atto del 1999 che per disposizione di legge risulta da aggiornarsi con i LEA che sono fermi al 2001. Abbiamo visto i governi susseguirsi, sono state indicate date per la revisione di tali atti, ma puntualmente quanto promesso è stato disatteso. Vogliamo cogliere l’opportunità, offerta dal sottosegretario alla salute Vito De Filippo alla conferenza del 16 ottobre u.s. “Disabilità e Diritti Aggiornare subito il Nomenclatore”, convocata con la Commissione straordinaria diritti umani, presieduta dal sen. Luigi Manconi, di un lavoro comune tra il Ministero della salute e le Associazioni che si occupano di diritti delle persone con disabilità in tema di Livelli essenziali di assistenza e Nomenclatore tariffario. Ci rivolgiamo a voi per offrirvi piena disponibilità a collaborare con i nostri esperti per poter giungere nell’immediato ad una revisione della lista delle tipologie di ausili erogabili con l’eliminazione di quelle obsolete a fronte dell’inclusione delle nuove tecnologie, che possono essere anche meno costose rispetto a quelle nomenclate, che attualmente creano sicuramente utilizzo non appropriato di risorse».
Anche Superando torna per l’ennesima volta su questa richiesta, ricordando come il non aggiornamento pesi sulle persone con disabilità.
Aspettiamo con fiducia.

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