Fatti
30 anni dopo, il bambino della copertina di Nevermind fa causa ai Nirvana per pedopornografia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-08-25
Spencer Elden, oggi 30 anni, ha fatto causa alla band e ai produttori discografici per presunto sfruttamento sessuale e chiede 150mila dollari di risarcimento
Una copertina di un album che ha fatto la storia del grunge-rock mondiale. Merito non solo della musica, ma anche di quell’immagine provocatoria utilizzata dalla band e dai produttori discografici. Adesso, 30 anni dopo, i Nirvana sono stati denunciati proprio per quella fotografia che immortalava un neonato – nudo in acqua – che “insegue” una banconota attaccata a un amo da pesca. E a chiedere il risarcimento è quello stesso bambino, ora diventato uomo.
Nirvana denunciati dal bambino dell’iconica copertina di “Nevermind”
“Gli imputati hanno intenzionalmente commercializzato la pornografia infantile di Spencer e hanno sfruttato la natura scioccante della sua immagine per promuovere la loro musica a sue spese”. Questo si legge in un passaggio della denuncia presentata in California dall’avvocato Robert Y. Lewis. Il legale rappresenta Spencer Elden, il bambino – oggi uomo – immortalato sulla copertina di “Nevermind”.
Secondo la causa intentata dal 30enne, infatti, quella foto sarebbe stata utilizzata senza la sua autorizzazione. Il che può sembrare un’ovvietà: all’epoca dei fatti Spencer Elden aveva solamente 4 mesi. A dare l’autorizzazione per lo scatto di quel momento – poi diventato iconico sulla copertina dell’album dei Nirvana – sarebbe stato il padre del giovane, in cambio di un pagamento da 150 dollari. Ma, secondo i legali, mancherebbe la liberatoria che ne avrebbe consentito l’utilizzo (a scopi commerciali).
Inoltre, come riporta TMZ, la band del defunto Kurt Kobain non lo tutelò in quanto non mantenne le promesse fatte al padre: i genitali del neonato, infatti, non vennero censurati e rimasero in bella vista sulla copertina dell’album Nevermind, pubblicato nel 1991. E, oltre all’accusa di sfruttamento sessuale a fini commerciali, un altro passaggio della causa intentata contro i Nirvana riguarda proprio la pornografia infantile. Adesso starà ai giudici californiani il compito di dirimere questa matassa arrivata a scoppio ritardato. Spencer Elden, infatti, fino a qualche anno fa non sembrava esser contrario a quella sua immagine, tanto che si mise in posa – da adulto – per simulare quella sua “nuotata” immortalata e diventata iconica.