Nicoletta Ciliento scopre che l'omofobia non paga

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-06-17

La cantante lirica e insegnante pugliese che su Facebook e alla Zanzara si era detta felice per la strage di Orlando non canterà alla festa della musica per le sue affermazioni omofobe. Olè

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Per la soprano pugliese Nicoletta Ciliento non sono stati privi di conseguenze i post su Facebook e le parole in libertà alla Zanzara di Cruciani e Parenzo. La cantante lirica aveva scritto sul suo profilo Facebook una serie di post – con le impostazioni della privacy settate su “pubblico” – nei quali al dispiacere e al cordoglio per le vittime della strage di Orlando esprimeva anche una certa soddisfazione perché tra quelle cinquanta vittime sicuramente c’era qualche pedofilo. Non tutto il male viene per nuocere insomma, e alla fine “grazie” all’attentato al Pulse qualche bambino si è salvato dalle attenzioni dei mostri.
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Opinioni personali, parole in libertà, forse anche la poca accortezza di non modificare la visibilità di certi post dovuta probabilmente ad una scarsa dimestichezza con il mezzo informatico (ora post e profilo sono stati pietosamente oscurati). La signora Ciliento, nonostante il suo lavoro di cantante lirica ed insegnante (ma dal conservatorio di Bari fanno sapere che non insegna più lì dal 2011) non era certo famosa e non si può dire che sia un personaggio pubblico. Eppure qualcuno quei due post li aveva notati e in poche ore avevano ottenuto più di duemila condivisioni, più altrettanti screenshot che hanno preso a circolare su Facebook e Twitter.
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Nessuno si aspetta l’Inquisizione spagnola

Rintracciata e intervistata da Giuseppe Cruciani la signora Cilento si è lasciata andare a ben più volgari e pesanti affermazioni, ribadendo con fermezza che anche sei gay non sono tutti pedofili di sicuro in mezzo a quei cinquanta ce n’erano un bel po’. Senza contare che tutti i gay sono malati o perversi. Sentire pronunciare queste parole dalla viva voce della signora (che ritiene che Nichi Vendola sia l’ex sindaco di Bari) aiuta a capire come ci troviamo di fronte ad un personaggio decisamente sopra le righe. L’alternativa è quindi quella di pensare che la signora sia un caso grave di omofobia oppure se si debba piuttosto riderci su, un po’ come ridiamo – oggi – delle affermazioni di Giancarlo Gentilini oggi che è un anziano signore senza alcuna responsabilità di governo. Ed in fondo per quanto censurabili le affermazioni della Ciliento non hanno molte conseguenze ed anzi sarebbero passate inosservate.
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Succede però che la signora Ciliento, che forse qualche problema a controllare la sua incontinenza verbale ce l’ha, sia stata tolta da una rassegna canora durante la quale avrebbe dovuto esibirsi. Per carità, si tratta di una Festa della Musica non della Prima della Scala ma gli organizzatori hanno preferito sostituire una figura diventata negli ultimi giorni troppo controversa.
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Come ha scritto Nico Colella su Facebook ora la speranza è che si smetta di pensare alla signora Ciliento perché non ha molto senso andare a perseguitarla ovunque canti e farne così un martire.
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Anche perché come si fa ad augurare la morte ad una persona che crede a queste catene su Facebook?
 

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