Il negazionista ricoverato per COVID che tira oggetti addosso a chi lo sta curando

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-18

Presso l’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena è ricoverato un 50enne con polmonite bilaterale per COVID. Ma l’uomo è anche un negazionista. E non sta apprezzando chi lo sta curando

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Presso l’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena è ricoverato un 50enne con polmonite bilaterale per COVID. Ma l’uomo è anche un negazionista. E invece di apprezzare chi lo sta curando si ribella spiegando di essere sequestrato illegalmente e addirittura arrivando a dei gesti come il lancio di oggetti contro il personale sanitario.

Il negazionista ricoverato per COVID che tira oggetti addosso a chi lo sta curando

La storia la racconta il Corriere di Romagna che spiega che il 50enne ripete ossessivamente che il Coronavirus “È tutta una invenzione, non mi potete tenere qui, sono sequestrato illegalmente”. L’uomo ha iniziato a ribellarsi fin dal momento che il suo tampone è risultato positivo e ha capito che sarebbe stato ricoverato. Oltre alle lamentele però sarebbe passato anche all’azione. Ogni volta che il personale sanitario prova a entrare nella sua stanza tira degli oggetti. Il Nobel per la Pace a cui sono candidati medici e infermieri italiani non potrebbe andare a nessuno di più meritevole.

Procida negazionista calci ambulanza milano

La vicenda ricorda quella che una dottoressa dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli aveva raccontato durante la trasmissione Oggi è un altro giorno qualche tempo fa. I suoi colleghi, medici e infermieri sono stati insultati da un paziente negazionisti che stavano curando perché non riusciva a respirare. Il malato di COVID-19 ha urlato che non aveva niente e ha chiamato assassini i medici strappandosi la maschera che lo faceva respirare: “Un signore sui 58 anni che era stato preso in grave insufficienza respiratoria, la situazione non andava bene per cui gli stavamo mettendo quella che noi chiamiamo la CPAP, la ventilazione non invasiva, e lui ha insultato il medico e l’infermiere dicendo «assassini, voi mi volete uccidere, io non ho il COVID, io sto benissimo e adesso me ne vado». Si è strappato la maschera dalla faccia e si è alzato. Ovviamente come si è alzato si è sentito male e abbiam dovuto soccorrerlo nuovamente. Questa cosa è molto difficile da gestire perché il personale del pronto soccorso ma in generale tutto il personale ospedaliero è sotto una pressione pazzesca. Stanno dando l’anima. Lavorano incessantemente e fanno dei turni lunghissimi. Metterci tutta l’anima e tutta la scienza e poi venire anche maltrattati è una cosa molto pesante”.

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