“Zaia mi ha denunciato? Continuerò a dire che mi sta sul c….”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-06

Il comico Natalino Balasso racconta su Facebook di aver saputo di una querela da parte di Zaia ma di non conoscerne il motivo. Ma aggiunge di non aver nessuna intenzione di smettere di criticarlo

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Il comico Natalino Balasso racconta su Facebook di aver saputo di una querela da parte di Zaia ma di non conoscerne il motivo. Ma aggiunge di non aver nessuna intenzione di smettere di criticarlo

“Zaia mi ha denunciato? Continuerò a dire che mi sta sul c….”

Balasso aveva spiegato in un post su Facebook che la notifica gli è arrivata solo ora e che non lavora da tempo, per cui per lui sarà un problema un eventuale risarcimento:

Luca Zaia chiede ai suoi avvocati (mesi fa ma la notifica mi giunge solo ora) di chiedere al giudice di indagare su di me nel caso qualcosa che probabilmente ho detto e che però non so cos’è (nell’atto non lo dicono) abbia recato offesa a lui. Adesso io, che a differenza di Zaia non lavoro da un anno, devo mettermi a telefonare e a scrivere, insomma a perdere tempo, non per difendermi da qualcosa, ma solo per capire da cosa dovrei difendermi. Prima o poi lo verrò a sapere. Nel caso voleste dei soldi ve lo dico subito, sarò costretto ad accettare la galera, perciò niente soldi.

Poi aggiunge in un altro post che non si farà intimidire dalle querele, e lo spiega in maniera piuttosto colorita:

Voi potete continuare col vostro soliloquio giornalistico, continuare a pensare di intimidire la gente con le vostre querele, fare come quel vostro sodale che pretende libertà di espressione e di azione per sé ma quand’era ministro mandava la Digos a prendere i nominativi di quelli che esponevano striscioni contro di lui; ma se pensate che per questo motivo in futuro ci penserò anche solo mezzo secondo prima di dire che Zaia mi sta sul cazzo, vi sbagliate di grosso.

natalino balasso denuncia zaia

Per cosa è stato denunciato Natalino Balasso? Secondo il Corriere si tratta non di una frase del comico ma di un commento da lui condiviso sulla sua pagina Facebook:

L’indagine della procura di Venezia, coordinata dal pm Daniela Moroni, partiva da un post critico nei confronti del governatore, pubblicato sui social da una terza persona. La «colpa» del comico rodigino sarebbe stata solo di aver condiviso quel messaggio sulla propria pagina Facebook. Il pubblico ministero ha quindi citato a giudizio per diffamazione l’autore della frase incriminata, il quale dovrà difendersi davanti al giudice monocratico, mentre ha proposto l’archiviazione per Balasso e altre persone che avevano contribuito a far circolare il post attraverso i social network. Zaia, con il suo legale, si è però opposto all’archiviazione. L’ultima decisione spetta quindi al giudice, il mese prossimo.

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