Nario Aliandro, il capogruppo della Lega in Basilicata che scriveva: “W il Duce”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-17

Non solo: ha minacciato l’ex premier Matteo Renzi, ha inneggiato al fascismo. Ed è vicepresidente di un’associazione sportiva, dal nome e dal logo alquanto equivoci: “Semper Fidelis”. Vi ricorda qualcosa?

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C’è qualcuno che cerca di giustificarlo, con un misero: “Embè? Era 7 anni fa. Nario Aliandro è giovane ora, figurati nel 2014”. Come a dire: alla fine è perdonabile, aveva solo 28 anni. Solo? Comunque, sui social e prima di entrare attivamente in politica (questo c’è da dirlo, ma nulla toglie al fatto), scriveva testualmente rivolgendosi all’allora presiedente del Consiglio e segretario del Partito democratico Matteo Renzi: (In maiuscolo, tanto per render tutto più esplicito) “Renzi chi te muort”…. Prima di venire in Basilicata pensaci bene….”. Quattro puntini prima e quattro dopo. E che già così, comunque, sarebbe grave. Anzi lo è, senza il condizionale. Perché come è mai possibile che una persona che “avvertiva” in questo modo un politico, il premier, possa mai ricoprire un incarico di tutto rispetto all’interno di una regione? Come è possibile che la Lega si faccia rappresentare da costui? Ma vabbè, questa domanda sconvolge (alcuni, pochi), ma non sorprende affatto i più. Comunque. Comunque il punto è un altro. Ed è la firma a quella frase, perché prima “avverte” Renzi, poi va a capo e scrive (ricordando i tempi delle medie in cui ognuno inneggiava alla propria squadra del cuore), “W il Duce”. Che, tradotto per i più anzianotti e conservatori della lingua è: “Viva il Duce”. Una sorta di “hip hip urrà”, di “lunga vita”: un tifo, appunto. Ora. Ora la domanda è: questo è mai possibile? No. La risposta qui è no, senza se e senza ma. Ma – ahinoi – un ma c’è. La Lega in Basilicata lo ha reso possibile. Come? Promuovendolo capogruppo del partito nel Consiglio regionale.

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Chi è Nario Aliandro, nuovo capogruppo della Lega in Basilicata

Nario Aliandro, all’anagrafe Gianuario Aliandro, è il nuovo capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Basilicata. Lo è diventato da poco, prendendo il posto di Tommaso Coviello, che ha deciso di andare a casa dei cugini, e trasferirsi in Fratelli d’Italia. Crestina e brillocco all’orecchio sinistro, un sorriso bianco scolpito tra gli zigomi, e l’occhio di quello che tradisce fierezza, a mo’ di: tranquilli ci penso io. Anche se poi (e basta guardare qualche video) un po’ di emozione la tradisce, specie quando parla in pubblico e tentenna: conta le parole, le pesa, e soprattutto cerca di non sbagliarle (in italiano). Ma comunque, ora in pochi avranno la fortuna (?) di vedere il suo profilo, perché appena il suo vecchio messaggio sul duce è diventato virale, è corso a renderlo privato. Rimane la sua pagina ufficiale, quella in cui tratta Salvini come un dio, e in cui – si vede – lancia il: “Prima la Basilicata!”. Quello che si sa leggendo il suo curriculum sul sito della Regione: Nario Aliandro è imprenditore nel settore lattiero-caseario, in un’azienda di famiglia con 7 dipendenti, in cui lavora dal 2005. Anno in cui si è diplomato al liceo scientifico. Di sé dice di essere “determinato e motivato”. Quelle caratteristiche che lo hanno fatto diventare Consigliere del Comune di Paterno (paese in cui è nato e vissuto), e consigliere regionale poi. Con chi? Salvini, di cui si è sempre definito “Militante”.

Ah, dimenticavamo: è vicepresidente di un’associazione sportiva di Paterno di Soft air, quel “gioco” in cui ci si spara con fucili e pallottole di vernice, vestiti da militari. Sapete come si chiama l’associazione? “Semper Fidelis”, con tanto di aquila. Vi ricorda qualcosa? A noi sì.

semper fidelis nario Aliandro
Foto Facebook “Semper Fidelis”
nuario Aliandro
Foto Facebook “Semper Fidelis”
semper fidelis nuario Aliandro
Foto Facebook “Semper Fidelis”

 

 

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