Cultura e scienze

Il MoVimento 5 Stelle di Mandello del Lario contro l'omertà e il grafene

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-08-29

Mandello del Lario come Taranto? Secondo il M5S in paese si muore per colpa del grafene e nessuno dice nulla per paura di causare una perdita occupazionale. Le prove? I tre attivisti ammettono di non averne nemmeno una

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Mandello del Lario (Lecco) è un tranquillo paesino affacciato sulla sponda lecchese del lago di Como famosa tra gli appassionati di motociclismo per essere la sede della Moto Guzzi. Ma questa tranquillità tradisce un segreto inconfessabile: l’omertà. A quanto pare a Mandello nessuno ha il coraggio di affrontare un problema di salute pubblica causato dall’inquinamento da grafene. O meglio, qualcuno c’è: sono alcuni attivisti del MoVimento 5 Stelle che hanno deciso di rompere il sottile muro del silenzio per denunciare come a Mandello del Lario ogni giorno i cittadini rischino di ammalarsi di qualche grave malattia o addirittura di morire a causa del grafene.

Il MoVimento 5 Stelle denuncia l’omertà di Mandello sul grafene

A denunciarlo sono Flavio Angeli, Giuseppe Iovino e Maurizio Scola tre attivisti del M5S di Mandello che hanno scritto un comunicato per avvertire i propri concittadini del pericolo derivante dal grafene. Generalmente siamo portati a pensare che il grafene, scoperto nel 2004 dai fisici dell’Università di Manchester Andrej Gejm e Konstantin Novoselov, sia uno dei materiali del futuro. I suoi possibili utilizzi vanno dalla costruzione di microprocessori alla desalinizzazione dell’acqua. Il grafene è un materiale molto resistente (200 volte più dell’acciaio), il più sottile e quello con la maggiore conduttività elettrica. Per la sua scoperta Geim e Novoselov hanno vinto nel 2010 il premio Nobel per la Fisica.


Qualcuno ha già definito il grafene “il materiale delle meraviglie” e il CNR ha aperto un portale chiamato Graphene Factory per illustrare le potenzialità, ancora tutte da esplorare, di questo nuovo materiale “miracoloso”. Diverse Università e molti centri di ricerca stanno studiando il grafene e le sue proprietà per scoprire quali applicazioni potrà avere nella vita reale. Ma non è tutto oro quello che luccica, e del grafene vengono studiati anche i possibili effetti nocivi. Al momento c’è solo una ricerca, pubblicata nel 2013 su PNAS nel quale si pone l’attenzione sul rischio che il grafene, data la sua natura bidimensionale possa provocare l’insorgere di neoplasie o altre malattie. Si tratta di una ricerca basata su modelli fisici e matematici e un eventuale “avvelentamento da grafene” non è ancora stato riscontrato nella vita reale.

Mandello invasa da questa “porcheria” 

Il motivo è semplice: la produzione industriale di grafene è pressoché inesistente. Ci sono sì alcune industrie che hanno iniziato a produrre questo promettente materiale, una ha aperto i battenti nel 2014 a Lomazzo, in provincia di Como. Ma la produzione industriale vera e propria del grafene, quella su larga scala, non è ancora iniziata anche se il CNR prevede che ottimisticamente possa decollare entro i prossimi dieci anni. Ma a Mandello secondo i 5 Stelle si stanno già vivendo le ricadute negative della produzione di grafene. Scrivono infatti i pentastellati mandellesi nel loro comunicato che «metà di Mandello è invasa e respira questa “porcheria”, se la deposita nei propri polmoni e tessuti, cosciente del suicidio che sta compiendo verso sè stessi e dell’omicidio che sta attuando verso gli altri sempre con omertà».

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Lavoratori “in pensione” denunciano l’inquinamento dovuto a un materiale inventato poco più di dieci anni fa


Secondo i tre attivisti molti cittadini “denunciano depositi di materiali sulle proprie finestre, balconi” ma hanno timore di denunciare il fatto alle autorità. Perché “la paura di denunciare è più forte della salvaguardia della salute” soprattutto a causa di coloro che, per incentivare l’occupazione hanno spesso chiuso un occhio sui pericoli del grafene. Quindi non solo a Mandello è in atto un massiccio inquinamento da grafene, tale da fare impallidire quello dell’Ilva di Taranto ma si tratta di un processo i corso da diversi anni. Pazzesco, chiosano i pentastellati. Il grafene, oltre ad aver fatto ammalare (e morire) diversi mandellesi, tra cui anche i bambini, puzza.

Nelle sere o di notte, un odorino maleodorante, pervade intere zone di Mandello. Un odore di fumi e materiale non certo salubre. Consigliato forse per coloro che soffrono di problemi respiratori come terapie? Mentre nelle stanze comunali e consiliari si discute di asfalto e cemento, si pianifica la fine del piccolo commercio, la popolazione continua a nutrirsi di metalli pesanti tutto nel silenzio più convinto!

La cosa più interessante di questa accorata denuncia è che il M5S non fa né i nomi dei colpevoli né presenta prove. Insomma in un paese di diecimila abitanti, dove ci sono sostanzialmente due fabbriche davvero importanti (la Guzzi e la Gilardoni Raggi X) i prodi attivisti riescono nell’impresa di non indicare le responsabilità di questa strage silenziosa. Il motivo? Per loro stessa ammissione non ne hanno le prove.

Per il momento non siamo in possesso di documenti certi, in quanto troviamo resistenze nell’accederne, ma si suppone grazie all’ausilio e alle informazioni di qualche cittadino dunque, che un nome il destino e la sfortuna l’hanno ed è Grafene (derivato della grafite). Il grafene è potenzialmente tossico per gli esseri umani. ma il lavoro degli scienziati della Brown contribuisce a dissipare i dubbi esistenti: questo materiale “bidimensionale” può penetrare nelle cellule e danneggiarle anche gravemente.

La colpa ovviamente è delle resistenze che i tre trovano nell’accedere ai documenti ufficiali. La questione è stata discussa sul gruppo Tu sei di Mandello!! dove gli autori della singolare denuncia si sono confrontati con il sindaco Riccardo Fasoli e alcuni concittadini.

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Mandello come Seveso e Chernobyl


I pentastellati hanno ribadito di non avere alcuna prova che si tratti di grafene e ammettono la loro ignoranza “sull’argomento e non solo” ma sembra “dico sembra” che l’incidenza di tumori e leucemie a Mandello sia più alta che in altri territori della Provincia. Come si sia arrivati a dare la colpa ad un materiale che non risulta ancora essere prodotto in modo da causare un inquinamento su così larga scala non viene specificato.
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Il sindaco Fasoli interviene nella discussione stigmatizzando la volontà di dare una notizia sensazionalistica ricordando che non si capisce in che modo gli odori molesti siano stati messi in collegamento con il grafene quando le analisi dell’ARPA hanno riscontrato che i livelli di inquinamento non sono sopra la soglia di sicurezza.
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Ce n’è a sufficienza per denunciare i tre attivisti mandellesi (e i loro eventuali informatori anonimi) per procurato allarme. Nel frattempo registriamo con interesse un nuovo capitolo del rapporto tra MoVimento 5 Stelle e scienza. Quella di Mandello la mettiamo a fianco alla denuncia di Vito Crimi per i piedini sporchi del figlio di un amico.
 
Immagine di copertina credits Mariano Palomba/IPCB, UOS(Napoli/Portici) via grafene.cnr.it

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