L'accordo di Minsk tra Russia e Ucraina

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-02-12

Questa mattina a Minsk la Merkel e Hollande sono riusciti a mettere d’accordo su un cessate il fuoco dal 15 febbraio. Quanto durerà?

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L’annuncio è stato dato alle undici di questa mattina, al summit di Minsk è stato raggiunto un accordo tra Russia e Ucraina per la soluzione della crisi ucraina. Dopo oltre sedici ore di discussione le due parti, grazie alla mediazione della Cancelliera tedesca Angela Merkel e del Presidente francese François Hollande, il Presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Petro Poroshenko hanno deciso per la cessazione delle ostilità a partire da domenica 15 febbraio.

COSA È STATO DECISO
La storica decisione presa questa mattina mette fine a più di un anno di lotte sanguinose che hanno causato migliaia di morti (5.300 solo da aprile ad oggi). I termini dell’accordo prevedono il cessate il fuoco a partire dal 15 febbraio, il ritiro delle armi pesanti dalle zone interessate dagli scontri, il monitoraggio da parte dell’OSCE anche tramite l’utilizzo di droni e satelliti, la creazione entro trenta giorni di un’area a statuto speciale per l’Ucraina orientale e la liberazione di tutti i prigionieri. Oltre a questo verrà creata una “zona cuscinetto” per separare le aree controllate dai separatisti filorussi da quelle sotto il controllo del governo ucraino. Questa è la situazione attuale nell’area dove le forze filorusse e quelle ucraine si stanno scontrando:

La situazione prima degli accordi di Minsk di oggi (fonte: bbc.com)
La situazione prima degli accordi di Minsk di oggi (fonte: bbc.com)

Ecco come potrebbe essere suddivisa la regione in seguito agli accordi presi a Minsk, i confini sarebbero spostati fino alla linea degli accordi di cessate il fuoco dell’8 settembre 2014:
Un'elaborazione di come sarà l'area dell'Ucraina orientale in seguito agli accordi stipulati tra Russia e Ucraina (fonte: Guardian.com)
Un’elaborazione di come sarà l’area dell’Ucraina orientale in seguito agli accordi stipulati tra Russia e Ucraina (fonte: Guardian.com)

 
LE QUESTIONI RIMASTE IN SOSPESO
Rimangono tuttavia sul tappeto alcune importanti questioni sulle quali non è stato ancora possibile raggiungere un’intesa. La prima delle quali è lo status della città di Debaltseve, una città ai margini dell’area sotto il controllo dei ribelli al centro di feroci scontri e attualmente sotto il controllo governativo. Putin ha detto che le sue fonti confermano che la città è completamente circondata dai separatisti mentre gli ucraini negano. La città è un nodo cruciale per garantire le comunicazioni tra la regione di Donetsk e Luhansk e questo spiega perché non è stato possibile raggiungere un accordo. Infatti lo stesso Putin ha suggerito che “se la città fosse circondata, allora la logica vorrebbe che quelli che stanno dentro vogliano uscire e che quindi gli assedianti organizzino un corridoio di sicurezza per garantire loro la possibilità di abbandonarla”. Un altra questione da dirimere è il controllo dei confini internazionali da parte dell’esercito ucraino. Poroshenko ha detto che questo avverrà entro il 2015 ma la cosa non è affatto scontata, la quasi totalità delle aree di confine tra Ucraina e Russia è infatti sotto il controllo dei separatisti. Insomma, questa nuova pace è fragile quanto la precedente, e non a caso il ministero degli esteri tedesco ha twittato una frase di Steinmeier secondo il quale gli accordi di Minsk non sono decisivi ma sono un passo indietro dalla spirale di autodistruzione verso la quale era avviata l’Ucraina.
minsk ministero degli esteri tedesco Ma non mancano le cassandre che prevedono la distruzione finale del mondo alla faccia di tutti coloro oggi stanno gioendo per la pace:
Il gatto di Capezzone ha twittato che siamo come a Monaco nel 1938
Il gatto di Capezzone ha twittato che siamo come a Monaco nel 1938

Caro Daniele, già l’atmosfera a Minsk non era tranquilla e rilassata, per favore non mettertici pure tu che qualcuno su Twitter fa dell’ironia su Putin che spezza una matita durante i colloqui e non si sa mai:

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