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Michela Deriu: la ragazza di Porto Torres suicida per un video

Alessandro D'Amato 28/11/2017

La procura ha iscritto tre persone nel registro degli indagati per diffamazione, istigazione al suicidio e tentata estorsione. L’ipotesi del filmato usato per ricattarla e lo strano furto nel suo bar

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Michela Deriu, barista di 22 anni di Porto Torres morta, è morta a La Maddalena a casa di un’amica il 5 novembre scorso. La ragazza si è tolta la vita e il procuratore facente funzioni di Tempio Pausania, Gianluigi Dettori, ha iscritto tre persone nel registro degli indagati a garanzia delle perquisizioni in casa e personali alle quali sono stati sottoposti. Si tratta di tre conoscenti della cerchia di amici di Michela. Le ipotesi di reato vanno dall’istigazione al suicidio alla tentata estorsione sino alla diffamazione aggravata.

Michela Deriu: la ragazza di Porto Torres suicida per un video

La ragazza si è impiccata con una fune alle travi della mansarda della casa. Qualche giorno prima della morte aveva denunciato un furto alla chiusura del bar dove lavorava per strapparle l’incasso della giornata. Ma a quanto pare non c’era stato nessun furto e i soldi li aveva presi lei per pagare chi la ricattava. Decisiva è stata la scoperta, in un computer, del video hard, potrebbero però essere anche due o tre, che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato alla base del ricatto. Scrive Il Messaggero:

Pochi giorni prima di uccidersi, la ragazza aveva raccontato ai carabinieri la storia della rapina. «Dentro il portone di casa –è un passaggio del verbale – un uomo mascherato mi ha narcotizzato e non ricordo altro. Quando mi sono risvegliata, l’incasso non c’era più». Eppure dopo quel «primo resoconto sommario» non c’era stato altro: neanche una denuncia formale, ma solo quel ritirarsi a casa dell’amica collega, a La Maddalena, molto lontano da Porto Torres, città ormai diventata invivibile e pericolosa per la barista. Ma nonostante la fuga, almeno secondo la ricostruzione degli investigatori, i tre avrebbero continuato a minacciarla di far girare le sequenze hard fra gli amici, di rilanciarle su una chat.

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Il medico legale avrebbe anche riscontrato segni di percosse ed escoriazioni sulla giovane barista riconducibili proprio ad un’aggressione.

Il biglietto di addio di Michela Deriu

C’è anche un giallo sul biglietto di addio lasciato da Michela Deriu. Poche parole scritte a penna su un foglietto accartocciato e gettato nel cestino dei rifiuti, a casa dell’amica che la ospitava quella nella notte di inizio novembre: «Sono tornati gli scheletri di qualche anno fa, ma li ho sistemati». Scrive Repubblica:

La scelta di buttare quel biglietto per lasciarne soltanto uno di scuse all’amica de La Maddalena farebbe pensare a un tentativo di nascondere le ragioni del suicidio. Perché quegli scheletri, secondo il magistrato, sarebbero gli ignoti persecutori, qualcuno che pensava di usare il video per costringerla a pagare un pizzo. Suoi conoscenti? O qualcuno estraneo alla sua vita che era entrato in possesso del filmato e si preparava a diffonderlo in rete?

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Ora un esperto informatico lavorerà a fondo sul pc sequestrato a uno dei tre indagati dai carabinieri. Gli altri computer saranno acquisiti tra oggi e domani. Per l’esame degli indiziati bisognerà attendere che siano i loro difensori a chiederlo, mentre altri testimoni saranno sentiti nei prossimi giorni.

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