“Mi hanno detto che dovevo bruciare viva”: la ragazzina picchiata perché aveva una borsa arcobaleno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-11

«Mi hanno chiamata cagna. Mi hanno detto che dovevo bruciare viva, io e le mie amiche. Ci hanno urlato che siamo delle lesbiche schifose e un sacco di altre cose»

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«Mi hanno chiamata cagna. Mi hanno detto che dovevo bruciare viva, io e le mie amiche. Ci hanno urlato che siamo delle lesbiche schifose e un sacco di altre cose». Così Eva, che frequenta la scuola media Rosselli di Torino racconta cosa le è successo all’uscita di scuola solo perché aveva una borsa con il simbolo LGBT

“Mi hanno detto che dovevo bruciare viva”: la ragazzina picchiata perché aveva una borsa arcobaleno

È successo tutto alle 13.30 di ieri: Eva stava uscendo di scuola con le sue amiche quando delle ragazze ferme all’uscita le hanno prese di mira. Per la borsa arcobaleno ma anche per un collarino di pelle che la ragazzina indossava. Le bulle le provocano ma Eva e la sua amica non rispondono. Ma sono state inseguite. E quando sono riuscite a raggiungerle sono state picchiate. Eva dopo essere stata colpita con uno zaino ha preso un colpo, un pugno o una gomitata, che le ha fratturato il naso. L’amica è stata presa a schiaffi. E mentre le picchiavano continuavano ad insultarle: “Lesbiche, cagne”. Eva a La Stampa che ha riportato la sua storia  spiega «All’ uscita ci sono spesso dei ragazzi di altre scuole, che hanno amici che frequentano la Rosselli. Sono aggressivi. Qualche giorno fa facevano commenti omofobi, forse anche razzisti». E così lei per reagire ha indossato quella borsa. Ora la mamma presenterà una denuncia. E intanto la vice preside del Rosselli, Anna Tulliach non vuole commentare l’accaduto con Lodovico Poletto, che firma l’articolo. Ha già parlato con i Carabinieri, dice.

 

foto copertina: immagine di repertorio IPP/LM/Carlo Granisso

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