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“Mi hanno colpita con calci e pugni, volevano cavarmi un occhio”: il racconto dell’infermiera aggredita al Cardarelli
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-12-06
Una infermiera del triage del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli è stata aggredita. Il suo racconto terribil. “Mi hanno detto: “T’aggia accirere”
Una infermiera del triage del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli è stata aggredita ieri notte alle 2. L’infermiera è stata presa di mira da una coppia che aveva portato nel nosocomio la figlia 20enne perché lamentava dolori al petto e che era insoddisfatta dell’attesa di una visita e, a loro dire, della mancanza di assistenza. Spalleggiati da due persone, i coniugi hanno aggredito l’infermiera 55enne e l’hanno presa a calci e pugni, procurandole lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. A Repubblica Napoli il suo racconto, in cui spiega che hanno cercato di cavarle un occhio:
«Non riesco a respirare. Mi hanno colpita con calci e pugni, buttandomi sul pavimento e lanciandosi addosso come impazziti. Voglio andare prima possibile a farmi visitare da un oculista: hanno cercato di cavarmi un occhio, gridavano che lo avrebbero fatto». Mentre le parliamo, si è appena iniettata una dose di Toradol per attutire i dolori. «In pronto soccorso sono arrivati la figlia, il padre e la madre, e tutti e tre, compresa la ragazza che aveva detto di voler essere visitata perché aveva forti dolori al petto, si sono scagliati su di me. C’era anche una quarta persona, ma non ho capito chi fosse». Perché tanta violenza? «Il padre mi aveva già aggredita già alle 20, quando ero entrata in servizio in ospedale ed erano arrivati i carabinieri, ma io avevo preferito lasciar correre: ho spiegato alla famiglia che avevano un codice di emergenza e che la ragazza sarebbe entrata presto. Ma non volevano aspettare. Per tutto il tempo la giovane continuava a minacciarmi dalla porta e ogni tanto usciva per istigare i genitori. Mi hanno detto: “T’aggia accirere”, e tante altre parole e gesti volgari. Ogni volta che entrava una barella e si aprivano le porte, me li trovavo addosso»
“E’ stata una violenza inaudita, perpetuata per circa 15 minuti con un solo obiettivo: vendicarsi per una semplice attesa di un paziente stabile, unicamente agitato. I colleghi hanno tentato di salvarla strappandola dalle grinfie degli aggressori ma solo l’intervento delle forze dell’ordine ha ristabilito la calma”, si legge nella pagine Fb dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate che da anni denuncia questi episodi. In ospedale sono arrivati i carabinieri poco dopo che i quattro aggressori si erano dileguati. L’infermiera pero’ aveva riconosciuto e denunciato la coppia, che anche il giorno precedente si era recata in pronto soccorso ed era stata registrata al triage. Per loro scattera’ la denuncia per lesioni e percosse. Proseguono le indagini dei militari dell’Arma per identificare le altre due persone e sono state acquisite immagini dalle telecamere di videosorveglianza dell’ospedale e della zona. “Episodio di gravita’ inaudita – stigmatizza la direzione del Cardarelli in una nota – e inqualificabile che non puo’ e non deve restare impunito. Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarieta’ dell’intera azienda ospedaliera. Siamo pronti a costituirci parte civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far si’ che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti”