Il M5S è fatto così: non vuole la Metro C a Piazza Venezia, e poi la vuole

Categorie: Fact checking, Politica

Nel 2013 il M5S voleva che si fermasse a San Giovanni, nel 2016 al Colosseo, oggi per la sindaca la Metro C arriverà "presto" a Piazza Venezia. E così il MoVimento 5 Stelle lascia per strada anche un'altra sua grande battaglia politica

«Metro C a piazza Venezia: ipotesi sempre più concreta. Inviato al MIT progetto definitivo. Presto talpe in azione». È con questo scarno comunicato che la sindaca di Roma Virginia Raggi la sera di venerdì scorso sconfessava la linea del MoVimento 5 Stelle sul tracciato della Metro C. Per chi non lo sapesse la Metro C è la terza linea della metropolitana della Capitale che al momento si ferma a San Giovanni, la stazione inaugurata, non senza difficoltà, dall’attuale giunta il 12 maggio 2018.



Quando Virginia Raggi e il M5S volevano fermare la Metro C

Cosa c’è di strano nel tweet della sindaca? Semplicemente il fatto che secondo il MoVimento 5 Stelle la Metro C si sarebbe dovuta fermare a San Giovanni, ovvero all’attuale stazione.  Nel settembre del 2013 i consiglieri pentastellati Raggi, Frongia, De Vito e Stefàno presentarono una mozione – poi bocciata dal Consiglio Comunale – per chiedere di interrompere la tratta della Metro C alla stazione di San Giovanni. E quando lo chiedevano non intendevano dire che i lavori dovevano finire ma che la linea doveva avere San Giovanni come capolinea.



Ci fu poi l’era di Paolo Berdini all’urbanistica. Per l’assessore giubilato dalla Raggi la Metro C doveva fermarsi a San Giovanni. A Novembre del 2016 Berdini propose di deviare il tracciato della Metro C da San Giovanni a Piramide fino a Corviale e saltare la fermata Colosseo, chiudendo il tutto in 4 anni.

Ma era il 2016, con la linea del “no” e dell’intransigenza il M5S aveva vinto le elezioni amministrative. Ecco che quindi la sindaca e gli assessori rimanenti avevano deciso: ultima fermata Colosseo.



Che progetto ha mandato il Comune al MIT?

All’inaugurazione della nuova stazione però la Raggi si sbilanciò «l’opera continuerà, andrà avanti e non si fermerà». Enrico Stefàno fece l’elenco delle nuove stazioni da realizzare:  «L’obiettivo è proseguire oltre il Colosseo e i Fori Imperiali, con una stazione a piazza Venezia, con una fermata su corso Vittorio Emanuele, tra piazza Navona e Campo de’ Fiori, poi a San Pietro-Ottaviano, a piazzale Clodio e fino, perché no, a Farnesina, con una grossa area di scambio».

Il tracciato della Metro C [Fonte]
Viva la coerenza: il M5S dopo aver fatto il pieno di voti combattendo le idee e i progetti della casta di fatto avalla il progetto della Metro C così come era stato pensato da “quelli di prima”.

Ma al di là delle questioni di onestà intellettuale ci sono altre questioni. La Raggi in questi giorni festeggia ma dimentica di quando i lavori si fermarono perché Comune di Roma non aveva inviato in tempo utile per la riunione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica i documenti necessari. Era il 2018. Ed è lo Stato a finanziare il 70% dell’opera. Il comitato Salviamo la Metro C però pone anche un’altra questione: che progetto definitivo è stato mandato al MIT visto che la fase di project review della tratta T2 Colosseo-Clodio  non è ancora iniziata (e che per completarla servono almeno due anni)? Secondo il sito MetroXRoma il percorso scelto dall’attuale amministrazione è quello dell’approvazione «del substralcio relativo alle sole gallerie del progetto definitivo della stazione Venezia, nella versione passante consegnata al MIT nel 2015». Quando al governo della Capitale c’erano i famigerati “amministratori precedenti”.

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