Attualità

Le mense chiuse e il pranzo al sacco nelle scuole di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-30

I locali destinati alla refezione in alcuni casi sono troppo piccoli per garantire il distanziamento. Gioco forza almeno nel 40% delle situazioni si dovrà ricorrere al “lunch-box”

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Cosa e come si potrà mangiare a scuola ai tempi dell’emergenza sanitaria da Covid-19? Il Messaggero scrive oggi che fatta esclusione per le scuole dove vige l’autonomia e che quindi trattano direttamente con le ditte che si occupano delle  mense, Roma Capitale gestisce con un appalto centralizzato (il nuovo bando ancora deve arrivare) all’incirca 20 milioni di pasti all’anno per i piccoli iscritti all’infanzia e al tempo pieno di elementari e medie, ma i locali destinati alla refezione in alcuni casi sono troppo piccoli per garantire il distanziamento.

In due casi su tre i dirigenti sono perentori: «Impossibile pensare di aumentare i turni perché i bambini pranzano già alle 11.30», spiega la preside dell’Istituto comprensivo Francesca Morvillo a Tor Bella Monaca. «Le mie 23 classi della primaria – specifica – sono spalmate a mensa già su tre turni, non sarebbe possibile attivarne degli altri e già per queste si deve garantire il distanziamento nel locale della refezione». Gioco forza almeno nel 40% delle situazioni si dovrà ricorrere al “lunch-box”. Parliamo all’incirca di 20mila bambini al giorno. E qui arrivano i guai.

mense chiuse scuola roma

Come cambia la scuola a Roma (Il Messaggero, 30 luglio 2020)

Perché le ditte della refezione non hanno preso bene la notizia. «L’azienda ditta che copre le mense fa resistenza – aggiunge Francesca Vetrugno, assessore alla Scuola dell’VIIIMunicipio – abbiamo  due scuole in appalto centralizzato, la Montezemolo e la Damiano Sauli che per problemi di spazi hanno richiesto il “lunch-box”ma rischiano di non ottenerlo». In sostanza il Comune dovrebbe coprire i costi aggiuntivi lecitamente conteggiati dalle ditte stesse per offrire porzioni di pasta o verdura sigillate in classe.Ma il dipartimento Educazione e politiche sociali di Roma Capitale deve ancora affrontare il capitolo finanziario che potrebbe comportare anche un aggravio sulle rette delle famiglie. A questo si aggiungono gli arredi da reperire.

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