Fatti
Il medico che usava false ricette di pazienti oncologici per spacciare oppiacei
neXtQuotidiano 10/12/2021
Dal suo studio di corso 22 marzo, a Milano, il dottore prescriveva farmaci a base oppioide a tossicodipendenti. Dietro lauto compenso
È agli arresti domiciliari e dovrà rispondere delle accuse di spaccio di sostanze stupefacenti, corruzione e falsità ideologica in atti pubblici. A casa, con un braccialetto elettronico a controllarlo, è finito un medico spacciatore che ha il suo studio in corso 22 marzo, nella zona Est di Milano. Il dottore utilizzava, come evidenziato dalle indagini sul suo operato, ricette per pazienti oncologici per prescrivere ad alcuni tossicodipendenti (che avevano saputo della sua “trovata”) dei farmaci a base oppioide che in Medicina vengono utilizzati per la “cura del dolore”.
Medico spacciatore di oppiacei, usava ricette per pazienti oncologici
Il 61enne, inoltre, è anche un recidivo. Durante i dieci mesi di indagine, l’appartamento e lo studio medico del medico spacciatore erano stati perquisiti. All’attenzione delle forze dell’ordine, infatti, erano arrivate alcune segnalazioni da parte dei pazienti del dottore. E c’è di più. A far alzare le antenne degli inquirenti fu, lo scorso mese di gennaio, un uomo egiziano che – durante un controllo di routine – venne trovato in possesso di 26 scatole di medicinali (Oxycontin e Contramal) a base di oppiacei e 26 ricette elettroniche.
Tutte erano firmate da quello stesso medico che ha il suo studio in corsoi spaccio di sostanze stupefacenti, corruzione e falsità ideologica in atti pubblici 22 marzo a Milano. E lì erano state trovate migliaia di ricette destinate a pazienti oncologici, ma “acquistate” da alcuni tossicodipendenti che facevano parte di quel giro di spaccio. Il medico era stato indagato, ma avrebbe proseguito nella sua attività illecita anche dopo l’intervento della magistratura. Per questo motivo è stato deciso di metterlo agli arresti domiciliari, non consentendogli più di operare nel suo studio e ricevere visite (oltre all’impossibilità di firmare più alcuna ricetta medica).
E il giro d’affare era incredibile. Si parla di ricette vendute tra i 10 e i 20 euro l’una. Per il medico spacciatore tutto ciò ha rappresentato un guadagno di oltre 100mila euro. Mentre per le casse della Regione Lombardia, tuto questo ha provocato un danno da oltre 1,3 milioni di euro. Perché le ricette a falso nome firmate dal dottore di corso 22 marzo sono state oltre 9mila, per l’equivalente di oltre 13mila confezioni di prodotti a base oppioide.