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Il medico di base arrestato a Torino per abusi sessuali sulle pazienti: era già stato condannato nel 2009

neXtQuotidiano 20/12/2021

A Torino un medico di base di 64 anni è stato arrestato e portato in carcere con l’accusa di aver abusato sessualmente di almeno cinque pazienti durante le visite ambulatoriali

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Invece di visitare le sue pazienti, le costringeva a subire atti sessuali nel suo studio nel quartiere Barriera di Milano, periferia nord di Torino. Con questa accusa, e per “gravi indizi di colpevolezza”, un medico di base è stato arrestato e portato nel carcere “Lo Russo e Cotugno” questa mattina. A eseguire la misura, emessa dal gip del tribunale di Torino, sono stati nei giorni scorsi gli agenti della squadra mobile della Questura, dopo le indagini condotte dalla procura. L’uomo, un 64enne, era stato denunciato da una donna che agli inquirenti ha raccontato di aver subito abusi sessuali. Gli episodi che lo coinvolgono sarebbero due, entrambi compiuti nel suo studio, a nord del centro del capoluogo piemontese. La donna ha detto di aver subito abusi sessuali durante una banale visita in ambulatorio dello scorso gennaio.

Medico di base arrestato per abusi sessuali

Dagli accertamenti gli agenti hanno scoperto che nel 2009 il medico era già stato condannato per “condotte del tutto sovrapponibili a quella denunciata dalla vittima”. Sono state inoltre individuate altre cinque pazienti che, “in occasione di prestazioni sanitarie fornite da parte dell’indagato da 2013 a oggi, erano state costrette a subire atti sessuali ad opera del medico”. La concorrenza di più accuse simili a carico del medico 64enne hanno fatto optare per la misura cautelare della custodia in carcere, in attesa di giudizio. Una delle vittime, per cui non era ancora decorso il temo massimo per sporgere querela, ha a sua volta denunciato.

Sempre a Torino, un altro medico di famiglia, Giuseppe Delicati, indagato per per aver rilasciato falsi certificati di esenzione dal vaccino Covid, è riuscito a ottenere l’attestato di medico vaccinatore. Sul caso è però intervenuta la Regione Piemonte, che per lui ha disposto lo stop alle forniture di vaccino finché la sua posizione non sarà chiarita dalle indagini.

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