Mauro Moretti colpevole per la strage di Viareggio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-01-31

Sette anni di carcere all’ex a.d. di FS, stessa pena per Elia, sette anni e mezzo a Soprano. Il processo è andato avanti per tre anni. il 29 giugno 2009 morirono 32 persone per l’esplosione di un treno merci carico di GPL. Il rischio prescrizione

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Il tribunale di Lucca ha condannato a sette anni di carcere Mauro Moretti, ex ad di FS, per la strage di Viareggio. Moretti, oggi presidente di Leonardo-Finmeccanica, non era presente in aula alla lettura della sentenza. I pm avevano chiesto la condanna a 16 anni. La strage ferroviaria costò la vita a 32 persone. Anche Michele Mario Elia ha preso sette anni di carcere. Vincenzo Soprano è stato invece condannato a sette anni e sei mesi. Un breve applauso ha salutato, dopo qualche minuto dalla lettura, la sentenza.

Moretti colpevole per la strage di Viareggio

Moretti, secondo quanto spiegano i suoi avvocati, è stato assolto come amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, ma i giudici hanno disposto la sua condanna come ex amministratore delegato di Rfi. Tra le società imputate assolte anche Ferrovie dello Stato e Fs Logistica, mentre vengono condannate Rfi e Trenitalia. Il processo è andato avanti per oltre tre anni e nelle 140 udienze che si sono tenute all’interno del Polo Fieristico di Lucca trasformato per l’occasione in un’aula di Tribunale, ha visto salire sul banco degli imputati 33 persone fisiche e 9 società. Al termine della prima fase del dibattimento i pubblici ministeri Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino hanno chiesto pene complessive per più di 250 anni di carcere. La condanna più pesante è stata richiesta per Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato delle Ferrovie dello stato ed oggi ad di Leonardo-Finmeccanica. Fra gli imputati di maggior spicco coinvolti nel processo anche Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, e Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia. Per quello che riguarda le società, risultano coinvolte a vario titolo Ferrovie dello Stato, Trenitalia, Fs logistica, Gatx Rail Austria (societa’ titolare del carro che svio’ e prese fuoco) e Officine Jugenthal di Hannover (dove fu fatta la manutenzione dell’asse del vagone spezzatosi prima dell’incidente).
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La storia della strage di Viareggio

 
Il 29 giugno 2009 un treno merci carico di gpl esplose nella stazione di Viareggio, causando la morte di 11 persone e quella successiva, per ustioni, di altre 21. Poco prima di mezzanotte, un convoglio che trasportava gas propano liquido, diretto a Gricignano, in provincia di Caserta, deragliò all’altezza della stazione della città della Versilia, mentre viaggiava a circa 90 km orari. A causare il disastro fu la frattura di un assile, il tubo che collega due ruote sotto a una cisterna. La cisterna si squartò, ancora in corsa; il gpl fuoriuscì e un incendio esplosivo tipico del gpl, detto flash fire, avvolse le vie accanto alla stazione, uccidendo persone nelle loro case o mentre erano per strada. Parallelamente alle operazioni di soccorso e di scavo fra le macerie che andranno avanti per giorni e giorni, la Procura di Lucca apre un’inchiesta per verificare le cause del deragliamento e individuare le eventuali responsabilitù dell’accaduto. Ma l’attivita’ investigativa procede a rilento, tanto che i familiari delle vittime più volte fanno sentire la loro voce sostenuti dai rappresentanti delle istituzioni, e chiedono verità e giustizia per le vittime di uno dei piu’ gravi disastri ferroviari avvenuti in Italia.
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Dopo quattro anni, nel luglio 2013, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lucca, Alessandro Dal Torrione, rinvia a giudizio 33 fra persone fisiche e persone giuridiche. Fra loro ci sono Mauro Moretti, all’epoca amministratore delegato di Ferrovie e oggi presidente di Leonardo-Finmeccanica, Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rfi, Giulio Margarita, ex direttore Sistema gestione sicurezza di Rfi e ora all’Agenzia sicurezza ferroviaria, Gilberto Galloni, ex ad di Fs Logistica, Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia e della stessa Fs Logistica. Nel novembre 2013, nel polo fieristico di Lucca trasformato per l’occasione in aula di Tribunale, si celebra la prima udienza del processo. Fra i reati a vario titolo contestati agli imputati, i più gravi sono quelli di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, incendio colposo, e violazione delle normative sulla sicurezza. A presiede il collegio giudicante viene designato Gerardo Boragine.

Il rischio prescrizione

 
Dopo tre anni di udienze, nel settembre scorso i pubblici ministeri Giuseppe Amodeo e Salvatore Giannino tengono la requisitoria e avanzano le richieste di condanna. La pena piu’ pesante – 16 anni di reclusione – viene proposta per Mauro Moretti. Quindici anni sono invece richiesti per Michele Mario Elia, all’epoca dei fatti ad di Rete Ferroviaria Italiana. Quanto alle societa’ coinvolte nel processo, i pm chiedono risarcimenti milionari a Ferrovie dello Stato, Trenitalia, Fs logistica, Gatx Rail Austria (titolare del carro che svio’ e prese fuoco) e alle officine Jugenthal di Hannover (dove fu fatta la manutenzione dell’asse del vagone). Sul processo per la strage ferroviaria di Viareggio pende il rischio della prescrizione. Per quello che riguarda il giudizio di primo grado i termini sono stati rispettati, ma c’è la possibilità che nei gradi successivi possa scattare la mannaia della prescrizione per alcuni dei reati (in primis, incendio colposo e lesioni colpose). Una preoccupazione ben presente ai familiari delle trentadue vittime, che da tempo sollecitano un intervento normativo ad hoc.

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