La storia della bambina nata in Ucraina dopo una maternità surrogata e abbandonata dai genitori italiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-12

La coppia italiana si era rivolta, nel 2020, a una nota clinica. Avevano inizialmente riconosciuto la piccola, ma non erano mai tornati per portarla nel nostro Paese. Ora, grazie anche all’intervento dello Scip, la piccola sarà adottata

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Una storia fatta di grandi aspettative (almeno all’apparenza, visti i rivolti successivi) e che si è conclusa con una cocente delusione per il comportamento di quegli stessi soggetti che volevano fortemente avere un figlio. Questa vicenda arriva dall’Ucraina, ma i protagonisti sono italiani e – per fortuna – si è arrivati a un lieto fine. Una bambina, nata attraverso la maternità surrogata, era stata “abbandonata” dai genitori italiani che l’avevano anche riconosciuta. L’avevano lasciata in Ucraina – dove è nata – e non erano mai tornati indietro a prenderla per portarla nel Bel Paese e ricevere il loro calore familiare. Ora, grazie alla Polizia e alla Croce Rossa, la piccola è finalmente sbarcata in Italia – all’aeroporto di Milano Malpensa – e sarà data in adozione.

Maternità surrogata, coppia italiana abbandona bambina in Ucraina

Questa vicenda, come spiega la CRI sul proprio sito ufficiale, ha inizio nell’agosto del 2020. Una coppia, moglie e marito, si erano rivolti a una clinica per la maternità surrogata per avere quel figlio che non potevano avere. Dopo la nascita della piccola però, i due “neo-genitori” – che nel frattempo avevano già riconosciuto legalmente la bambina – si sono dileguati, senza mai fare ritorno in Ucraina per portala con loro in Italia. L’avevano affidata a una baby-sitter che, nel corso di questo lungo anno abbondante, si è presa cura di lei. E ora, grazie alla Croce Rossa Italia, alla Polizia di Stato e al Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia (Scip) la bambina è arrivata nel nostro Paese e ora potrà essere adottata.

I due italiani si erano rivolti a questa clinica in Ucraina, avevano effettuato tutte le procedure del caso. Fino al riconoscimento della piccola. Poi qualcosa è cambiato. Non si conoscono i motivi dietro a questa decisione, ma la piccola è stata lasciata per oltre un anno alle cure e alle attenzioni di una babysitter che l’ha amata e cresciuta. Una vicenda che era arrivata anche sulle scrivanie della Procura della Repubblica dei minori che, dopo essersi messa in contatto con la coppia italiana, hanno constatato le intenzioni dei due: non volevano più riprendere con loro la bambina.

Questa decisione ha portato a una serie di mosse a cascata. Innanzitutto è sceso in campo lo Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia) che ha avviato tutti i contatti e le pratiche con Consolato italiano a Kiev per preparare i documenti necessari. Poi sono intervenuti anche alcuni volontari della Croce Rossa che – una volta attivate tutte le procedure – hanno visitato la piccola e l’hanno finalmente portata in Italia. Adesso la bambina, che sta bene grazie all’amore dato dalla tata-babysitter a cui era stata inizialmente affidata dalla coppia italiana, sarà adottata. Una storia a lieto fine.

(foto: da Croce Rossa Italiana)

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