La madre accusata di aver provato ad uccidere con un coltello la figlia appena nata a Martano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-23

Una donna residente a Martano (Lecce) è accusata di tentato omicidio per aver provato ad uccidere la figlia appena nata con delle coltellate alla gola

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A Martano, comune da 8mila abitanti in provincia di Lecce, una donna avrebbe tentato di uccidere a coltellate la figlia appena partorita in casa, abbandonando poi il corpicino in giardino avvolto in alcuni asciugamani da spiaggia. Per la Procura di Lecce, che ha inviato alla donna l’avviso di chiusura delle indagini per i reati di tentato omicidio e occultamento di cadavere, la mamma avrebbe tentato di uccidere la neonata “con una serie di condotte atte, in modo non equivoco, a provocarne la morte, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà”. I fatti risalgono al 23 luglio 2021. A dare l’allarme fu il compagno (che non è indagato), intorno alle 5 del mattino: aveva trovato la donna distesa a terra in cucina in preda a una crisi emorragica, mentre sosteneva di aver avuto un malore. In giardino l’uomo ha trovato il corpo della bimba con ferite di arma da taglio in corrispondenza della carotide.

La donna accusata di aver provato ad uccidere con un coltello la figlia appena nata

Come spiegato, la donna deve rispondere anche dell’accusa di occultamento di cadavere: secondo quanto emerso dalle indagini infatti avrebbe nascosto sotto il letto il corpo senza vita di un altro neonato che portava in grembo. Dopo averlo dato alla luce – riporta la Gazzetta del Mezzogiorno – lo avrebbe prima avvolto in stracci di cotone, chiudendo le estremità con fili di ferro, poi avrebbe messo il corpo in una valigia di tessuto che avrebbe riposto in due sacchi di plastica, che richiudeva con elastico. A ritrovare anche l’altro corpo è stato sempre il compagno, ritornato in casa dopo il dissequestro dell’immobile. Non è stato ancora possibile stabilire se il feto fosse già morto nel grembo della mamma. Per la donna è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. L’arrestata, nel corso dell’interrogatorio di garanzia di fronte al gip si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

 

(immagine di copertina: Pixabay)

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