L’incredibile errore giudiziario che ha portato alla scarcerazione del giovane che accoltellò Marta Novello

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-05

La 26enne era stata colpita ripetutamente nel marzo del 2021 e si salvò solo grazie all’intervento dei medici. E ora il suo aggressore è libero ed è andato a Londra

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Una storia incredibile, con un “9” al posto del “7” che ha cambiato le carte in tavola e ha consentito all’aggressore di Marta Novello di tornare in libertà e di lasciare l’Italia. Il tutto è avvenuto per via di un errore nella compilazione del modulo di notifica del trasferimento del giovane (già condannato in primo grado e in appello a 5 anni di detenzione) da un istituto penitenziario a una comunità in attesa del processo in Cassazione.

Marta Novello, il giovane che l’ha accoltellata libero per un errore di notifica

L’aggressione avvenne il 22 marzo del 2021. Marta Novello, 26 anni all’epoca dei fatti, venne colpita da diversi fendenti mentre stava facendo jogging lungo le strade di Mogliano Veneto. Ad accoltellarla un giovane, un 15enne, che aveva scelto la sua vittima “a caso”. La donna si salvò solo grazie all’intervento dei medici che riuscirono a suturare le numerose e profonde ferite a molti organi. Poi un lungo percorso di riabilitazione, per lei, prima di un ritorno alla vita normale. Nel frattempo, il giovane venne individuato e condannato sia in primo grado che in appello.

La prima sentenza fu di 6 anni e otto mesi di detenzione, la seconda fu ridotta a 5 anni. Poi, però, il colpo di scena. In attesa che il processo arrivi in Cassazione, un errore giudiziario ha permesso al giovane di tornare in libertà e di volare lontano dall’Italia. Il 15enne, infatti, ha raggiunto la madre a Londra. Ma cosa è successo? Come riporta Il Corriere della Sera, il 21 luglio scorso erano scaduti i termini di custodia cautelare presso l’istituto penitenziario di Nisida. Come da procedura, il pm della Procura dei Minori di Venezia chiede e ottiene il trasferimento del giovane presso una comunità. In attesa della sentenza definitiva in Cassazione.

Ed è in questo passaggio che è avvenuto l’errore. Chi doveva notificare questo provvedimento di trasferimento, invece di indicare la data 21 luglio sul documento scrive 21 settembre. Quindi, il cortocircuito. Il giovane è, di fatto, libero e l’avvocato che lo rappresenta riceve la notifica di scarcerazione proprio a partire da quella data, senza – ovviamente – alcun divieto di espatrio. E questo ha consentito al 15enne anche di lasciare il Paese per raggiungere la madre a Londra. E tutto ciò provoca anche un altro effetto collaterale, come spiegato anche dal suo avvocato al Corriere della Sera; non può essere considerato ricercato o latitante:

“Al di là di tutto, è chiaro che qualora la Corte di Cassazione dovesse confermare la condanna (l’udienza non è ancora stata fissata, ndr) il giovane si troverebbe in una condizione di latitanza. A quel punto scatterebbe nei suoi confronti un mandato di arresto europeo. Ma al momento, comunque, il suo comportamento non presenta alcun risvolto di illegalità”.

Libero, dunque, di lasciare in Italia da cittadino (per l’appunto) libero. E la Ministra della Giustizia Marta Cartabia ha inviato gli ispettori a Venezia per capire come sia potuto avvenire questo cortocircuito.

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