La “situazione disumana” di Mariupol ormai caduta in mano ai russi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-17

La Russia ha annunciato che “non ci sono più truppe ucraine in città”, mentre il presidente ucraino Zelensky, nel suo ultimo videomessaggio alla nazione, ha definito la situazione della città portuale sul Mar di Azov “disumana”.

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Durante il 53esimo giorno di guerra la situazione di Mariupol, ormai caduta in mano ai russi, è ‘disumana’, come ha dichiarato lo stesso Zelensky nel suo ultimo videomessaggio alla nazione. Ieri, in tarda serata, è arrivato da Mosca l’ultimatum: i soldati ucraini a Mariupol – intrappolati nell’acciaieria Azovstal – depongano le armi entro le 6 del mattino (le 5 in Italia) e avranno salva la vita. Un messaggio indirizzato anche al presidente ucraino Zelensky, che ha più volte ripetuto di temere per la vita dei suoi soldati in caso di resa.

“La situazione a Mariupol rimane la più grave possibile. Semplicemente disumana. La Russia sta deliberatamente cercando di distruggere tutti coloro che sono lì”, ha detto. “Se li annientano – ha detto poi riferendosi ai soldati che non si sono ancora arresi – si chiude ogni possibile negoziato con Mosca”. Zelensky ha anche fatto sapere di essere pronto a “discutere lo status della Crimea dopo il ritiro dell’esercito russo” ed è tornato ad avvisare di temere un attacco nucleare.

La “situazione disumana” di Mariupol ormai caduta in mano ai russi

Intanto, gli ultimi soldati ucraini rimasti a difendere Mariupol sono asserragliati dentro l’acciaieria Azovstal, una delle basi operative chiave per le diverse migliaia di combattenti rimasti nella città assediata: una parte del battaglione di estrema destra Azov ha scelto come base operativa proprio l’acciaieria. La città, però, è ormai quasi completamente distrutta dopo i bombardamenti.

La città portuale sul Mar di Azov, è sempre stata obiettivo primario russo per via della posizione strategica che ricopre: si trova lungo la costa che collega con la Crimea a Ovest e con le porzioni di Donbass a Est, rispettivamente occupata e dichiarate indipendenti dai separatisti filo-russi nel 2014.

Intanto, oggi pomeriggio verrà trasmessa un’intervista del presidente ucraino alla Cnn, in cui Zelesnky tornerà ad accusare Mosca di genocidio. “La Russia in Ucraina sta commettendo un genocidio. Non uccidono i soldati, uccidono civili. Abbiamo prove audio e video in cui si sentono i russi dire che ci odiano e che ci distruggeranno”.

 

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