Marina Ovsyannikova è riuscita a lasciare la Russia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-18

La giornalista, diventata famosa per aver mostrato in diretta un cartello contro la guerra in Ucraina, è evasa dagli arresti domiciliari e ora è sotto la protezione di un Paese Europeo

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Era lo scorso 14 marzo. L’invasione russa dell’Ucraina (che ha dato il via alla guerra) era iniziata da pochi giorni. Vladimir Putin continuava (e continua a farlo anche oggi) a parlare di “operazione militare speciale”, ma c’è chi ha deciso di protestare davanti agli schermi della televisione per cui lavorava, brandendo un cartello in diretta per chiedere al Cremlino di fermare le truppe e le esplosioni. Da quel giorno la vita di Marina Ovsyannikova è cambiata, stravolta dai processi e dalle condanne. E ora, mentre stava scontando la sua pena agli arresti domiciliari, è riuscita a fuggire e a lasciare la Russia.

Marina Ovsyannikova è riuscita a lasciare la Russia

Ad annunciare la fuga della giornalista dissidente è stato il suo avvocato Dmitry Zakhvatov che ha spiegato – in una dichiarazione rilasciata all’AFP – come Marina Ovsyannikova sia, ora, sotto la protezione di un Paese Europeo, dopo esser riuscita a lasciare la Russia:

“Ovsyannikova ha lasciato la Russia con la figlia poche ore dopo aver lasciato l’appartamento in cui era agli arresti domiciliari. È sotto la protezione di uno dei Paesi europei”.

Probabilmente, la giornalista dissidente è stata accolta dalla Germania. Dopo il licenziamento (e la prima condanna al pagamento di una multa di 30mila rubli) dalla televisione russa per quell’episodio in diretta tv, Ovsyannikova era stata assunta dalla testata tedesca Die Welt come corrispondente da Mosca. Ma nel corso dei mesi i vari tribunali russi hanno aperto numerosi fascicoli su di lei, con tanto di condanne. Non solo sanzioni pecuniarie, ma anche la detenzione agli arresti domiciliari. Il motivo? Per aver protestato, ad agosto, davanti alla sede del governo russo e per aver chiesto la fine della guerra in Ucraina. Poi l’evasione a inizio ottobre e la notizia, oggi confermata dal suo avvocato, della fuga in un Paese europeo in grado di garantirle una protezione diplomatica.

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