La storia del ragazzo uscito dal coma dopo aver sognato Simoncelli: una possibile spiegazione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-03

Il giovane, 20 anni, aveva avuto un grave incidente in monopattino a novembre

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Prima l’incidente in monopattino, poi il coma. Infine, fortunatamente, il risveglio. Il giovane Marco Sias, 20enne di Iglesias (Sardegna), era finito in ospedale dopo un brutto colpo alla testa che gli aveva provocato un’emorragia cerebrale molto grave. L’incidente è avvenuto nel mese di dicembre e le sue condizioni di salute non davano segni di miglioramento nonostante i ripetuti interventi chirurgici. Poi il risveglio e quel racconto fatto ai genitori: in sogno gli è apparso un ragazzo biondo su una moto da corsa con il numero 58.

Marco Sias, il giovane uscito dal coma che ha sognato Marco Simoncelli

Il giovane ha raccontato quella sua visione durante il come al quotidiano L’Unione Sarda: “Non sapevo chi fosse, poi ho fatto delle ricerche e ho capito che si trattava del Sic». Il Sic è Marco Simoncelli, il motociclista morto sul circuito malese di Sepang il 23 ottobre del 2011. Marco Sias ha detto che non sapeva chi fosse quel biondo riccioluto con un cerotto sul naso poggiato sulla moto numero 58. Lui non si era mai interessato al mondo dello sport e, in particolare, a quello dei motori e delle moto. Ma in quel sogno, come poi verificato su internet, gli è comparso l’ex pilota di Cattolica.

La notizia più importante, dunque, è quelle del risveglio del 20enne dal coma provocato da quel brutto incidente a bordo di un monopattino. Ovviamente il suo racconto è stato reso più epico – anche se la sola notizia di un giovane che riesce a superare un grave momento di difficoltà che ne ha messo a repentaglio la vita dovrebbe essere una narrazione sufficiente – da questo sogno. Questa visione con quel ragazzo a lui sconosciuto, fino al suo risveglio.

La spiegazione delle visioni durante un coma

Ovvio che il giovane può aver “sognato” Marco Simoncelli durante il suo coma. Perché in quello stato, come ha tentato di spiegare la scienza, il cervello di una persona spazia senza confini e riesce a elaborare eventi, frammenti e istantanee di esperienze in diverse forme. Non stupisce, infatti, che pur non conoscendo l’ex pilota di MotoGP il giovane Marco Sias l’abbia sognato (l’importante, in questi casi, è non parlare di “apparizione” miracolosa). Lo dicono le tempistiche. Il 20enne sardo cadde dal monopattino all’inizio di novembre. Qualche giorno prima, il 23 ottobre, si era celebrato il decennale della morte di Simoncelli sul circuito di Sepang. Pur non essendo appassionato di MotoGp e di sport in generale – anzi, aveva poco più di 10 anni quando il pilota morì in quel tragico incidente – il giovane potrebbe aver visto circolare l’immagine del Sic sui social o nei telegiornali, proprio per quella triste ricorrenza. Da lì il cervello, nella fase di coma, potrebbe aver rielaborato quell’informazione inconsapevole trasformandola in sogno.

Perché durante il coma, come spiegano alcuni esperti, la fase onirica dei pazienti è molto attiva. Quasi sovrastimolata rispetto a una fase di coscienza. Il nostro cervello continua a produrre immagini, anche non razionali, figlie di uno stato fisico privato della coscienza. Il tutto, infatti, potrebbe essere acuito anche dal mix di medicinali che vengono somministrati ai pazienti in stato comatoso per le terapie. E mentre il corpo è fermo, bloccato in un letto, la mente prosegue nei propri collage fatti di immagini ed esperienze vissuta (anche inconsapevolmente) nel corso dei giorni e delle settimane precedenti. C’è chi racconta di aver fatto viaggi nel tempo e chi ha vissuto in un vero e proprio film. Perché il coma non restituisce al paziente una forma razionale della propria vita, ma una onirica.

(Foto IPP/Marco Guidetti )

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