Marco Carrai: i conflitti d'interesse dell'uomo di Renzi che diventa agente segreto

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-01-18

La nomina di Carrai al Nucleo per la Sicurezza Cibernetica e la sua azienda che si occupa proprio di sicurezza informatica. I conflitti d’interesse da risolvere e quelli di competenza

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Marco Carrai al Nucleo per la sicurezza Cibernetica. Dopo la notizia riportata dal Fatto Quotidiano si delineano i contorni della nomina dell’amico fidato di Matteo Renzi si fanno più decisi, e si cominciano anche a notare i potenziali conflitti d’interesse. Il Nucleo è stato istituito nel gennaio 2013 con il decreto Monti presso la presidenza del consiglio con il compito di coordinare i vari soggetti impegnati nella prevenzione e nella protezione dalle minacce. Ma Carrai è anche fondatore della Cys4, che si occupa proprio di sicurezza informatica:

Nello statuto si legge che si occupa di «prestazione in Italia e all’estero di servizi di progettazione, assistenza, consulenza nonché la vendita di prodotti inerenti agli ambiti della sicurezza fisica e della sicurezza logistica», oltre alla «consulenza di information technology».
L’ha avviata con un giovane genio del settore, Andrea Stroppa, e con un uomo navigato nelle aziende pubbliche italiane, ovvero Leonardo Bellodi, in passato direttore delle Relazioni Istituzionali e Comunicazione nell’Eni di Paolo Scaroni.
A controllare Cys4 è la Aicom (detiene il 52% delle azioni), società indipendente di ingegneria fondata nel 1990 con uffici a Roma, in Valdarno e a Milano, molto attiva nella progettazione di infrastrutture complesse e di insediamenti industriali, nelle tecnologie della security e nella progettazione ambientale. (Lettera43)

Marco Carrai: i conflitti d’interesse dell’uomo di Renzi

Palazzo Chigi ha già fatto sapere che ogni conflitto d’interesse dovrà essere eliminato prima dell’eventuale nomina. Carrai è legato da amicizia fraterna con il presidente del Consiglio, che è stato anche suo testimone di nozze. Molto spesso è stato chiamato “il Gianni Letta” del premier, e in effetti anche Letta veniva spesso infilato da Berlusconi in ruoli che riguardavano la sicurezza. Ma Letta non aveva appena aperto aziende che lavoravano nel campo. L’incarico di Carrai dovrebbe avere una durata di due anni. Raccontava sabato scorso il Fatto in un articolo a firma di Francesco Bonazzi:

Il problema è che Carrai ha preteso la qualifica, per sé e per i suoi uomini, di agente segreto. Insomma, la famosa “licenza di uccidere”. Non che abbia in programma omicidi, ma il suo ragionamento è stato il seguente: “Se devo fare la guerra al crimine informatico, non basta essere una polizia, ma devo avere le prerogative e il raggio di azione dei servizi di spionaggio. Anzi, di controspionaggio”. Il discorso fila abbastanza dritto, ma pone un problema: il raccordo operativo con i Servizi (Aise, Aisi e Dis, Dipartimento per le informazioni e la sicurezza della Presidenza del Consiglio).
Lo schema su cui sta lavorando Renzi prevede dunque che l’agente Carrai e i suoi uomini siano incardinati funzionalmente sotto il Dis, diretto dall’ambasciatore Giampiero Massolo, in modo da avere la copertura operativa necessaria, ma poi dipendano direttamente da Minniti. Come la prenderà Massolo, per il quale pare peraltro che sia già pronta una poltrona da consigliere di Stato, è tutto da vedere. Della faccenda, in ogni caso, si sta occupando lo stesso Minniti. E non sarà una passeggiata neppure con l’Aise di Alberto Manenti.

Tra i compiti del Nucleo per la Sicurezza Cibernetica c’è quello di «coordinare nel rispetto delle competenze i diversi attori della cybersicurezza», «provvedere alla prevenzione e preparazione di eventuali situazioni di crisi», «mantenere attiva h24 e sette giorni su sette un’unità di allertamento e risposta». Il nucleo è per statuto il punto di riferimento nazionale per i rapporti con l’Onu, la Nato, l’Unione Europea.

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Marco Carrai, il fedelissimo

Conflitti di competenze, segreti di Pulcinella

Carlo Bonini su Repubblica di oggi ha rispolverato il fantasma di Luigi Bisignani per spiegare l’opposizione dell’establishment («quel network di generali, uomini dei Servizi, alti ufficiali delle Forze armate») all’approdo di Carrai. Senza voler scomodare Sua Cappuccineria, basterebbe leggere cosa ha scritto una personalità non ostile nei confronti del governo Renzi ma vicina ai dossier come Peppino Caldarola:

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Lo status di Caldarola sulla nomina di Carrai

E mentre Palazzo Chigi per ora ha smentito la questione della nomina ad agente segreto, conviene ricordare che Carrai non è un funzionario dello Stato, non ha competenze specifiche o studi sul campo, l’azienda Cys4 è stata appena avviata. Eppure già concorre a una posizione di grande importanza all’interno di un team che lavora sulla sicurezza dello Stato. L’impressione che l’unico suo merito specifico sia l’amicizia con Renzi sarà dura da cancellare al Copasir.

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