Marcelo Pecci, il procuratore antidroga paraguaiano ucciso in un agguato mentre era in luna di miele

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-05-12

I due killer sono arrivati in spiaggia a bordo di un’acqua-scooter e hanno freddato l’uomo alle spalle

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Si trovava sull’Isola di Barù, in Colombia, in compagnia della moglie per la loro luna di miele. Marcelo Pecci è morto lì, su quella spiaggia, freddato da alcuni colpi di pistola sparati da da due killer che sono sbarcati sul posto grazie a un’acqua-scooter. L’uomo, paraguaiano di origini italiane, è sempre stato in prima linea nella lotte contro il narcotraffico. Proprio per questo motivo, tutte le piste investigative stanno rivolgendo la loro attenzione sugli esponenti del traffico di sostanze stupefacenti in Sud America.

Marcelo Pecci, il procuratore freddato da due killer in spiaggia

Nel corso della sua carriera da procuratore, Marcelo Pecci è stato protagonista di molte iniziative per contrastare il narcotraffico e tentare di decapitare quelle organizzazioni criminali. Il suo lavoro ha portato a grandi successi in questa direzione, non solamente in Paraguay, ma anche in Colombia e in altri Paesi che fanno parte della tratta delle sostanze stupefacenti. Si era sposato pochi giorni fa con la giornalista investigativa colombiana, Claudia Aguilera e avevano deciso di celebrare la loro unione con un viaggio di nozze che ha toccato anche quell’isola di Barù dove è stato freddato.

Gli inquirenti (c’è una collaborazione tra forze dell’ordine colombiane, paraguaiane e statunitensi) hanno diffuso anche le immagini con i volti delle due persone che sono sbarcate su quella spiaggia privata del Decameron Hotel a bordo di una moto d’acqua. Uno dei due si è avvicinato a Marcelo Pecci e ha aperto il fuoco, mentre il procuratore era di spalle. A nulla sono serviti i soccorsi. Il presidente dell’Associazione paraguaiana dei pubblici ministeri, Augusto Salas, ha commentato così l’accaduto:

“Il modo in cui hanno agito gli assassini, in cui lo hanno giustiziato, è tipico della mafia. Non vedo altra spiegazione”.

E tutte le attenzioni, ovviamente, si sono spostate su quelle organizzazioni malavitose colombiane che trafficano droga in tutto il Sud America (e non solo). Di recente, infatti, Pecci aveva condannato diversi esponenti del sottobosco criminale internazionale, con pene fino a 11 anni di detenzione.

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