«Dell'Utri sta male, deve uscire dal carcere»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-28

Il medico del carcere di Rebibbia ritiene le pluripatologie cardiache dell’ex braccio destro di Berlusconi non più curabili in carcere

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«Il medico del carcere di Rebibbia in una relazione del 10 maggio su Marcello Dell’Utri ha descritto un quadro clinico grave per le pluripatologie diagnosticate, tanto da ritenere la sua situazione “non compatibile” con il regime carcerario». Lo ha detto ieri il Garante dei detenuti, Stefano Anastasia. «Ciò nonostante — prosegue Anastasia —il 31 maggio il Magistrato di sorveglianza ha rigettato in via provvisoria l’istanza di sospensione della pena per motivi di salute. L’udienza di trattazione del caso è stata fissata per il 21 settembre, a oltre cinque mesi dal deposito dell’istanza di sospensione pena per motivi di salute». Dell’Utri è detenuto dal 13 luglio 2014.
marcello dell'utri carcere
Scrive Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Giuseppe Lo Bianco che una relazione del 10 maggio stilata dal medico di Rebibbia ha ritenuto le pluripatologie cardiache dell’ex braccio destro di Silvio Berlusconi non più curabili in carcere.

La relazione non ha, però, convinto il magistrato di sorveglianza che il 31 maggio scorso ha respinto in via provvisoria l’istanza di sospensione della pena presentata dai legali di Dell’Utri, fissando l’udienza dimerito per il 21 settembre prossimo. Una data che il garante ritiene troppo lontana, e per questo ieri ha auspicato che “la decisione non sia dilazionata e che siano debitamente acquisiti tutti gli elementi dell’indagine sanitaria svolta, per una valutazione completa che certamente non si limiterà a mere sintesi conclusive”.

Dell’Utri è stato condannato a sette anni per associazione mafiosa in via definitiva in Cassazione. “Per diciotto anni, dal 1974 al 1992, Marcello Dell’Utri è stato garante dell’accordo tra Berlusconi e Cosa nostra”, aveva sostenuto il pg Galasso davanti alla Corte. “In quel lasso di tempo”, aveva osservato il pg, “siamo in presenza di un reato permanente”. “Infatti, la Cassazione, con la sentenza del 2012 con cui aveva disposto un processo d’appello-bis per Dell’Utri, aveva precisato che l’accordo tra Berlusconi e Cosa nostra, con la mediazione di Dell’Utri”, ha aggiunto Galasso, “c’è stato, si è formato nel 1974 ed è stato attuato volontariamente e consapevolmente”.

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