“Manco fosse morta la regina”: la mamma dei fratelli Bianchi e la morte di Willy Monteiro

di Enrico Filotico

Pubblicato il 2021-09-20

Le parole di Simonetta Di Tullio, la madre dei fratelli Bianchi, durante un colloquio in carcere con uno dei figli

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Simonetta Di Tullio, la madre dei fratelli Bianchi, parla di Willy Monteiro durante uno degli incontri in carcere con i figli. Repubblica riporta alcuni stralci delle registrazioni del colloquio con Gabriele. Per lei i suoi figli sono innocenti, racconta l’edizione capitolina del quotidiano. Il ragazzo che è morto mica è la regina, continua, e poi è arrabbiatissima con la ragazza di Marco che dopo aver scoperto o realizzato di stare con una persona che è accusata di aver ucciso un 21enne a pugni ha deciso di lasciarlo.

“Manco fosse morta la regina”, la madre dei fratelli Bianchi attacca la memoria di Willy Monteiro

La donna passata agli onori delle cronache per essere stata individuata tra i percettori del reddito di cittadinanza senza averne diritto, ora ha cominciato a parlare di quello che è accaduto ai suoi figli. Non ne ha per nessuno, soprattutto sembra avercela con Willy. Morto perchè colpito ripetutamente a mani nude dal branco.

Il rischio di perbenismo è dietro l’angolo ma la storia riportata sulle colonne del quotidiano diretto da Maurizio Molinari è sconvolgente. La mamma non riporta alcun dispiacere per la morte del ragazzo, anzi sottolinea che Marco sta vivendo molto male il carcere. Gabriele no. Poi racconta che il padre non potrebbe mai andare a trovarli, “Quel poraccio di padrito (tuo padre) quello te o dico non tiene coraggio a venì né qua, né da ti e ne da… sennò gli piglia l’infarto”. Poi i problemi economici, tanti, diventati insostenibili senza l’ingresso economico che portavano i due ragazzi.
Non si fa fatica ad immaginare il disagio della donna, condannata a vedere i suoi figli trattati come assassini e per di più reclusi ancora per lungo tempo. Forse, però, ancora più facile da vedere è la condizione di Lucia, la mamma di Willy. Mai una parola, mai una chiamata ricevuta da chi gli ha portato via il figlio. Una donna che da un anno a questa parte pensa solo alla violenza che ha dovuto subire un ragazzo così buono.

 

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