La storia della madonna a forma di vagina che ha fatto arrabbiare Meloni e Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-09

Ieri, 8 marzo, giornata delle donne Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno tuonato contro l’iniziativa femminista che ha portato in piazza una vagina di cartapesta a Roma, in piazza Sempione. Ma era (anche) una protesta contro le frasi omofobe del parroco

article-post

Ieri, 8 marzo, giornata delle donne Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno tuonato contro l’iniziativa femminista che ha portato in piazza una vagina di cartapesta a Roma, in piazza Sempione. Ma cosa c’è dietro?

La storia della madonna a forma di vagina che ha fatto arrabbiare Meloni e Salvini

Tutto ha inizio dal progetto di pedonalizzazione che prevede lo spostamento di una statua della Madonna. Il parroco della chiesta Chiesa dei Santi Angeli Custodi, Don Mario Aceto, non l’aveva presa bene, e dopo che era stato rimosso uno striscione del movimento tradizionalista cattolico Militia Christi che recitava “Giù le mani dalla statua” si era scagliato contro il simbolo della lotta alla discriminazione LGBT, la bandiera arcobaleno, esposta sulla sede del III Municipio a Piazza Sempione:

“Lo striscione contro lo spostamento della statua della Madonnina della Misericordia dicevano che non andava bene. Ma questi affissi sul Municipio? D’accordo per quello per Regeni, preghiamo per lui, ma l’altro arcobaleno è uno scempio ”

meloni madonna vagina processione femministe

Da qui la reazione “Like a Virgin” che domenica 7 marzo ha portato le attiviste di “Non una di meno” in piazza con centinaia di persone che hanno protestato contro la frase omofoba del parroco. L’assessore alla cultura Christian Raino aveva commentato la vicenda: ” Una polemica nata su un progetto apertissimo a miglioramenti viene cavalcata, spero in buona fede, da una parte del Pd e dei comitati di quartiere senza rendersi conto che questo avalla le peggiori istanze retrograde e individualiste, fino a far emergere l’omofobia del parroco e il neofascismo di Militia Christi”. A Fanpage una delle attiviste ha spiegato: “Sia per questo, sia perché ci avvicinavamo all’8 Marzo, festa internazionale delle donne, abbiamo deciso di fare una processione, che abbiamo ribattezzato ‘frocessione’, portando anche questo elemento un po’ scenico. La motivazione è che la Chiesa è un’istituzione patriarcale, omofoba, maschilista… Noi ci definiamo femministe, non abbiamo alcun problema con il corpo, l’anatomia e il piacere e quindi non abbiamo problemi ad esporre una vagina”. E così Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno preso la palla al balzo e attaccato le femministe, senza badare alle esternazioni omofobe sulla bandiera arcobaleno.

salvini madonna vagina processione femministe

 

Come finirà? Sembra che Don Mario dovrà mettersi l’anima in pace. Pare infatti che il Vicariato starebbe lavorando per risolvere la questione e consentire finalmente lo spostamento della statua a ridosso della scalinata.

 

Potrebbe interessarti anche