“Ma tu sei laureato?”: l’incredibile domanda del giudice all’avvocato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-03

È accaduto al Tribunale per i minorenni di Napoli. Vittima dell’episodio di razzismo Hilarry Sedu, avvocato napoletano di origine nigeriane e noto politico locale

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“Tu, mostra il tesserino d’avvocato”. È la frase che si è sentito rivolgere Hilarry Sedu, avvocato napoletano di origine nigeriane, nonché consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, da parte di una giudice onoraria del tribunale per i minorenni nel corso di una seduta per la pratica di rilascio del permesso di soggiorno a una donna immigrata e alla sua bambina. Non solo. Poco dopo la stessa giudice ha rincarato la dose chiedendogli: “Ma tu sei laureato?”

Lo ha raccontato in un post su Facebook lo stesso Sedu, molto noto in città anche per la sua attività politica e le sue battaglie per i diritti dei migranti. Un atto di razzismo ingnobile, increscioso, che sarebbe persino incommentabile se non fosse che fatti come questi accadono ormai quotidianamente nell’indifferenza generale, anche in un luogo come un tribunale che dovrebbe essere il tempio dei diritti e dell’uguaglianza.

“Tribunale per i minorenni di Napoli, stamattina, giunto il mio turno per la discussione di una causa, il neo magistrato onorario mi chiede di esibire il tesserino di avvocato, lo faccio. Stupita o stupida, mi chiede se sono avvocato, poi ancora, mi chiede se sono laureato. Vi giuro che non è una barzelletta” si legge nel post pubblicato poche ore fa da Sedu, che prosegue:

“Impulsivo come sono, ero tentato di insultarla, ma ho voluto mettere avanti il bene della causa da trattare, perché ne vale della vita della mia assistita e della sua bambina. No, non è razzismo, è solo idiozia. È la incompetenza di un organo amministrativo che non sa scegliere i componenti privati in ausilio della macchina giustizia. Comunque, cara giudice (onorario) sono anche Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.”

Pronta la replica del Presidente del Tribunale per i minorenni dove si sono svolti i fatti, Maurizio Barruffo, che prova a gettare acqua sul fuoco.

“Si è trattato certamente di un malinteso, non ci può essere alcuna forma di razzismo perché si tratta di un pensiero che  non appartiene al nostro ufficio e a quello che lavorano qua. Conosco l’avvocato Sedu, ho stima di lui, lo aspetto in ufficio. Venga quando vuole è chiariremo tutto.”

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