Ma davvero il PD vuole sostenere Di Battista alle suppletive a Roma?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-12

Di Battista è il nome di Giuseppe Conte per Roma Primavalle. E secondo qualcuno il Pd sarebbe pronto a sostenerlo. Ma…

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E’ tempo di accordi ferragostani, o presunti tali: dopo la partenza di Lukaku e l’arrivo di Dzeko, la nuova trattativa dell’estate potrebbe essere quella tra il Pd di Letta e il Che Guevara di Roma Nord. Le suppletive di Roma Primavalle potrebbero vedere Di Battista in campo sostenuto dal Movimento cinque stelle di Giuseppe Conte e dal Partito Democratico, nonostante la notizia non scaldi il cuore dei dem. O almeno secondo quanto riportano Linkiesta e Il Giornale secondo i quali Conte vorrebbe arginare l’emorragia grillina, portando al suo interno il rivoluzionario Dibba e creare una corrente contro il governista Di Maio. Per farlo avrebbe definitivamente rinunciato al seggio della periferia, puntando a Roma Centro. Lì si sbloccherebbe la situazione se Gualtieri riuscisse a conquistare il Campidoglio.

Ma davvero il PD vuole sostenere Di Battista alle suppletive a Roma? Soluzione non semplice

Cosa ne avrebbe il Pd in cambio secondo questi retroscena? Il sostegno sulla candidatura di Enrico Letta, diventata tutt’altro che una passeggiata: lo scandalo Mps sarà una spada di Damocle per tutti. Per Letta, vertice di un partito completamente invischiato nella questione. E per il Movimento che per corerenza dovrebbe giurare guerra alla Siena del Pd, fu proprio Monte dei Paschi di Siena uno dei cavalli di battaglia della nascita grillina. Periodo storico che lanciò la lista di Beppe Grillo al 33%.

Pd, Enrico Letta alla festa dell’Unità: “Se perdo a Siena, lascio” https://t.co/BxYxOidVIT

Dopo anni di attacchi a Renzi, Letta a pochi mesi dal suo ritorno in campo rischia di dover lasciare se il Movimento non dovesse sostenerne la corsa. Un’inversione di marcia lo inserirebbe nella lista delle ipocrisie della politica aperta dall’ex premier che aveva annunciato il ritiro se avesse perduto il referendum, proseguita degnamente dall’avvocato del popolo che aveva giurato di non essere un politico e che il Movimento non avrebbe avallato nessun’altro governo se l’alleanza gialloverde fosse fallita. Arricchita giornalmente da Salvini e Meloni che senza lasciar decantare le loro considerazioni sono serenamente in grado in poche ore di dire tutto e il contrario di tutto. Si tratta ovviamente di ricostruzioni, rumors al momento senza alcun fondamento, perché sarebbe davvero stellare vedere il Partito Democratico sostenere chi lo denominava La Piovra.

Conte è ora costretto a bilanciare i due interessi, consapevole che su Roma Primavalle ci sarebbe anche l’occhio attento di Luca Palamara. L’ex magistrato starebbe già pensando ad una candidatura nel 2023, situazione che renderebbe ancora più complessa la posizione di un già non estusiasta Dibba che forse dopo tanti anni ha capito di poter dare di più da fuori che da dentro. Sempre che qualcuno confermi quella che sembra solo una boutade politica ferragostana.

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