Cultura e scienze
L’ideona del M5S: controllare la divulgazione scientifica in RAI
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-11-09
La proposta di legge firmata dal pentastellato Luigi Gallo: controllare la divulgazione scientifica in RAI attraverso una commissione apposita
A prima vista l’immagine di Carlo Sibilia che controlla i testi di Superquark e segna in rosso le parti da cambiare con link a Informare per Resistere è piuttosto affascinante, ma per fortuna è soltanto un’allucinazione. Però il MoVimento 5 Stelle ha proposto davvero di controllare la divulgazione scientifica in RAI attraverso una commissione apposita. Lo racconta oggi La Stampa:
La divulgazione scientifica? Deve essere controllata da una commissione apposita che ne decreti l’importanza e che ne accrediti la divulgazione attraverso i canali del servizio pubblico. Questa è in sintesi il cuore della proposta di legge firmata dal pentastellato Luigi Gallo, una proposta da polemica immediata.
Perché la commissione che decide le «ricerche da divulgare» dovrebbe essere istituita dal Mise con il coinvolgimento della Rai, «al fine di selezionare le migliori forme di diffusione della più recente informazione culturale e scientifica a favore della collettività da trasmettere attraverso il servizio pubblico. Un testo da recepirsi all’interno del contratto di servizio Rai».
E i divulgatori scientifici cosa ne pensano?
Michele Mirabella, studioso e divulgatore tra i più seguiti, si occupa principalmente di salute e di medicina: «Bisognerebbe capire meglio, sembra una proposta azzardata. La professionalità e la competenza nostra e dell’Azienda dovrebbe portare i politici a fidarsi, sul piano etico e deontologico noi offriamo una garanzia alta. E poi sarebbe un doppione. Esiste già una Commissione di Vigilanza Parlamentare che esercita il suo controllo in conformità con le leggi vigenti, non credo ci sia bisogno di un organismo che detti la linea editoriale della televisione pubblica. Di questo passo si proporrà anche una commissione per la divulgazione sportiva, di cronaca, dei quiz e dei passatempo».
La pensa allo stesso modo il meteorologo Rai Luca Mercalli: «Ogni programma è sottoposto da noi a processi di verifica, strumenti che garantiscono la credibilità. E poi, controlli prima della diffusione? Un lavoro titanico di censura». E se fosse un modo per controllare che i No Vax abbiano voce? «Può essere ma è tutto troppo fumoso».