La commissaria per i diritti umani dell’Ucraina Denisova rimossa perché enfatizzava le notizie degli stupri

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-02

Il Parlamento ucraino ha sfiduciato Lyudmila Denisova, commissaria per i diritti umani. La funzionaria ha annunciato ricorso: “Mi ricorda un po’ uno Stato totalitario”

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Con 234 voti favorevoli il parlamento di Kyiv ha sfiduciato e fatto rimuovere Lyudmila Denisova, commissaria per i diritti umani dell’Ucraina. Pavel Frolov, parlamentare del partito del presidente Zelensky ‘Servitore del popolo’, ha spiegato i motivi del voto: “Denunciamo il sistematico inadempimento dei suoi poteri di organizzare corridoi umanitari, di proteggere e scambiare prigionieri, di opporsi alla deportazione di persone e bambini dai territori occupati e di altre attività per i diritti umani, incomprensibile concentrazione su numerosi dettagli di crimini sessuali commessi in modo innaturale e stupri di bambini nei territori occupati, che non sono stati dimostrati con prove e che hanno solo danneggiato solo l’Ucraina”.

La commissaria per i diritti umani dell’Ucraina Denisova rimossa perché enfatizzava le notizie degli stupri

Diversi giornalisti hanno stigmatizzato alcuni suoi report su presunti stupri dettagliati con informazioni diffuse senza verifiche. Uno dei suoi messaggi ufficiali recitava: “Due ragazze di 12 e 15 anni sono state violentate da razzisti, una bambina di 6 mesi è stata violentata da un russo con un cucchiaino”. Altro episodio contestatole è l’aver rivelato la presenza di 58 orfani in una chiesa di Kherson fornendo dettagli che ne hanno permesso il sequestro da parte dei russi. Prima della formalizzazione della sua rimozione, aveva lanciato accuse al presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Stando alle mie informazioni, all’ufficio del presidente non sta bene la posizione attiva in merito alla raccolta dei dati sulla violazione dei diritti umani sui territori occupati”. La donna aveva anticipato che avrebbe accettato qualsiasi decisione del Parlamento.

Il ricorso annunciato dopo il voto del Parlamento

“Ma questo mi ricorda un po’ uno Stato totalitario – ha aggiunto – e dobbiamo ricordare che il nostro sta andando verso l’Europa in cui vige il diritto”. Dopo il voto ha però annunciato ricorso: “Sono stata licenziata in violazione della Costituzione, delle leggi dell’Ucraina e degli standard internazionali. Farò ricorso in tribunale contro questa decisione. La legge è uguale per tutti e io non mi fermo: continuerò a difendere l’Ucraina e i diritti dei nostri cittadini”.

 

(immagine di copertina: screenshot video Euronews Youtube)

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