Luna Reyes: la volontaria linciata sui social per l’abbraccio al migrante

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-21

Luna Reyes voleva solo consolare quel migrante disperato arrivato sulla spiaggia di Ceuta. E invece è stata coperta da insulti pieni di allusioni sessuali

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Luna Reyes voleva solo consolare quel migrante disperato arrivato sulla spiaggia di Ceuta. La volontaria di 20 anni per quel gesto così umano e spontaneo è stata ricoperta di insulti tanto da essere stata costretta a chiudere i suoi profili social.

Luna Reyes: la volontaria linciata sui social per l’abbraccio al migrante

Luna vive a Madrid e sta facendo tirocinio come infermiera a Ceuta presso la Croce Rossa: “Quel ragazzo piangeva a dirotto e in francese ha provato a spiegarmi che durante il viaggio i suoi amici sono morti, che era rimasto solo e che aveva paura. Il suo sguardo perso nel vuoto e quella disperazione nei suoi occhi mi hanno spezzato il cuore”, ha spiegato alla tv spagnola dopo che per lei è arrivato un moto incredibile di solidarietà. Infatti dopo essere presa di mira sui social Luna Reyes ha raccontato di aver dovuto rendere privati i suoi account a causa dei tanti messaggi arrivati dai sostenitori del partito di estrema destra spagnolo Vox e da altre persone, furiose per l’arrivo, senza precedenti, di 8.000 migranti a Ceuta, enclave spagnola in territorio marocchino. Commenti incredibili, come l’allusione sessuale di una opinionista tv con simpatie di destra che ha scritto: “Basta buonismo: l’immigrato voleva toccarle il seno”. Sono arrivati a pubblicare le sue foto private, accompagnandole con messaggi pieni di odio come “Se ti piacciono tanto i neri vai direttamente in Marocco”, solo perché in una di quelle immagini c’era un suo fidanzato di coloro. E lei è andata a raccontare la sua versione dei fatti alla tv spagnola:

Dopo la diffusione della notizia, sul web hanno iniziato a circolare messaggi di solidarietà per la volontaria con l’hashtag #GrazieLuna. Reyes ha minimizzato il suo gesto, descrivendo l’azione di abbracciare qualcuno nel bisogno come “la cosa più normale del mondo”. Non aveva capito il nome dell’uomo, ma aveva visto che era stanco e gli aveva offerto dell’acqua: “Stava piangendo, gli ho teso la mano e lui mi ha abbracciata si è aggrappato a me. Quell’abbraccio era la sua ancora di salvezza”. Il padre di Luna, Luis Reyes, ha raccontato a La Stampa:

“Mia figlia è spaventata e indignata – racconta Luis Reyes, al telefono dalla sua casa di Mostoles, l’hinterland di Madrid – tutto è nato quando la sindaca della nostra città ha fatto un post dichiarando il suo orgoglio verso il gesto di Luna («Orgullo mostoleño»). A quel punto sono comparsi i primi commenti razzisti e maschilisti». Il signor Luis, un padre orgoglioso e preoccupato, quasi non ne vuole parlare, «sono persone in cerca di visibilità, nemmeno le loro madri sono interessate alle assurdità che scrivono». Però Luna non riesce a far finta di niente, ci ho parlato poco fa, ha paura di quello che le stanno dicendo, io le ho detto che la gran parte degli spagnoli capisce il valore del suo gesto ed è questa la cosa importante”.

 

Tra i tanti messaggi di apprezzamento e solidarietà, c’è quello della ministra dell’Economia spagnola, Nadia Calviño che su Twitter ha scritto: “Grazie Luna per aver rappresentato i migliori valori della nostra società”, mentre Yolanda Díaz, ministra del Lavoro ha twittato: “Molto più di una foto. Un simbolo di speranza e solidarietà”.”Non permetteremo che l’odio vinca – ha scritto su Twitter Rita Maestre, consigliera del Comune di Madrid – quelli di noi che vedono questo abbraccio come un simbolo del meglio del nostro paese sono più numerosi degli altri”.

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