Il sindaco di Domodossola e le stanze separate per le vaccinazioni di migranti e bambini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-06-28

Lucio Pizzi scrive una lettera alla ASL. Il direttore gli spiega che dopo ogni sessione vaccinale gli ambienti vengono sterilizzati. Gli assessori regionali lo criticano. Ma lui il suo obiettivo lo ha raggiunto

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Lucio Pizzi, sindaco di Domodossola appoggiato dal centrodestra ed eletto un paio d’anni fa con il 60% dei voti, ha deciso ieri di scrivere una lettera al direttore generale della ASL della sua zona per chiedere stanze separate per bimbi e migranti da vaccinare: ““Mi viene segnalato con preoccupazione che nello stesso locale vengono vaccinati migranti richiedenti protezione internazionale e bambini in tenerissima età. Purtroppo sappiamo che i migranti non hanno alle spalle anamnesi che possano escludere situazioni di pericolo per la collettività, anzi sono spesso portatori di malattie contagiose. La situazione desta ancor più preoccupazione perché i bambini in tenerissima età che si ritrovano a stretto contatto con i migranti non hanno ancora completato il ciclo dei vaccini obbligatori. Mi preme quindi chiederLe di rassicurarmi rispetto a quanto sopra esposto confidando che quanto segnalatomi non corrisponda a realtà. In caso contrario ritengo indispensabile che si provveda diversamente, organizzando il servizio in modo da evitare tali situazioni e da garantire prima di tutto la tutela dei nostri bambini e delle nostre famiglie”.

Il sindaco di Domodossola e le stanze separate per le vaccinazioni di migranti e bambini

Il sindaco ne ha dato annuncio su Facebook, dove però stranamente non compare la risposta del direttore dell’Asl Vco, Angelo Penna, il quale ha spiegato che sì, i locali sono gli stessi ma bambini e adulti, migranti e no, comunque li utilizzano in momenti diversi «e prima e dopo ogni sessione vaccinale gli ambulatori vengono sanificati». Nella zona ogni anno vengono vaccinate in media 25mila persone: solo una su venti è migrante. In sindaco teme contagi tra i migranti e gli altri utenti, ma Penna spiega: «I migranti che sbarcano in Italia vengono visitati nei centri di accoglienza, nel caso del Piemonte a Settimo dove c’è un centro di coordinamento regionale, e poi, se hanno dei problemi, anche nei nostri ambulatori Isi, dedicati a loro. Chi si siede nelle sale d’aspetto in attesa del vaccino non ha malattie infettive».

lucio pizzi migranti vaccini

Il sindaco sostiene di essersi mosso dopo la segnalazione di un cittadino, e in effetti sulla sua pagina qualcuno che chiede di muoversi in tal senso c’è:

Intanto Pizzi ha ricevuto critiche dall’assessora regionale alle Pari opportunità, Monica Cerutti: “Riteniamo assurda – dice – la posizione del sindaco Pizzi, che forse sogna di ricreare in Italia situazioni da apartheid. Il sindaco, forse per far parlare di sé, propone di creare spazi per i neri e per i bianchi. Vuole separare gli stranieri migranti dagli italiani. In un altro momento storico non avremmo dato peso alle sue parole deliranti, ma visto il clima che si respira nel Paese crediamo importante ricordare che anche un italiano potrebbe essere potenzialmente portatore di malattie contagiose: potrebbe magari averne contratta una durante un viaggio all’estero. Ritenere minacciata la salute dei bambini da parte dei migranti è semplicemente ridicolo”. Anche l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, ha criticato l’uscita di Pizzi: “Ho appreso delle dichiarazioni del sindaco di Domodossola che chiede stanze separate per le vaccinazioni dei bambini e dei rifugiati. Mi auguro che non corrispondano al vero e siano frutto del clima (politico e non solo) surriscaldato di queste settimane: in ogni caso ho già avuto modo di ribadire al direttore dell’Asl Vco che, peraltro è perfettamente in linea con questa posizione, che il diritto alla salute va garantito a tutti senza discriminazioni, ancora più odiose trattandosi di minori”. C’è però un punto che nessuno dei due ha notato: i 54 (finora) commenti che elogiano il sindaco su Facebook per la sua uscita. Missione compiuta. Pensate invece cosa succederebbe se ogni eletto della Repubblica italiana dovesse pagare una multa da 100mila euro per ogni fregnaccia che spara. Così sì che si eviterebbe tanta caciara inutile.

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