Luca Pasquaretta: perché il portavoce di Chiara Appendino è indagato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-01-23

Il reato che gli contestano di solito compare nei processi agli squatter o ai raver. Ma dietro c’è una storia da raccontare

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Ieri all’alba gli agenti della DIGOS hanno suonato a casa di Luca Pasquaretta, portavoce della sindaca di Torino Chiara Appendino, per sequestrargli cellulare e computer. Nel dicembre scorso erano stati sequestrati i suoi due computer, quello che usava al lavoro e quello personale. La procura di Torino procede nei suoi confronti per il reato di invasione di terreni o edifici destinati a uso pubblico e ipotizza, secondo quanto si è appreso, anche una serie di violazioni legate all’organizzazione di spettacoli e all’occupazione di suolo. Al centro di tutto c’è un evento collegato a Piazza San Carlo, che sta diventando ormai l’evento pubblico attorno al quale ruotano i destini dell’intera giunta grillina.

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Cosa è successo a piazza San Carlo (Corriere della Sera, 5 giugno 2017)

Perché Luca Pasquaretta è sotto accusa? Spiega oggi Diego Longhin su Repubblica Torino che i reati di cui è accusato di solito vengono contestati a squatter e a raver e al centro c’è l’evento di Parco Dora in cui era stato posizionato il secondo maxischermo per la proiezione della finale di Champions League:

Fu un flop, appena duemila persone, quando invece una più equa distribuzione dei tifosi avrebbe potuto mettere al riparo i 35 mila accalcati in piazza San Carlo dalle conseguenze di quella fuga disordinata per la psicosi di un attentato in cui una giovane donna è morta e altri 1526 tifosi sono rimasti feriti. Ma indagando sull’organizzazione della serata i pm hanno scoperto che quello di Parco Dora è stato un evento “fantasma”, messo in piedi senza chiedere nemmeno l’occupazione del suolo pubblico e a quanto risulta non ci fu neppure il sopralluogo della Commissione di vigilanza della prefettura, a differenza di quanto avvenne per piazza San Carlo, sebbene la proiezione sotto la tettoia dello strippaggio di Parco Dora fosse inserita nei comunicati ufficiali del Comune.

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Parco Dora il giorno della finale di Champions League (foto da: Tuttosport)

L’evento quindi non era stato in alcun modo autorizzato, eppure la questura mandò agenti per l’ordine pubblico: per questo il caso potrebbe successivamente finire alla Corte dei Conti. Francesco Capra, che stava organizzando a Parco Dora una rassegna di street food (poi cancellata per scarsa partecipazione), fu l’allestitore:

Lui e Pasquaretta si conoscono da tempo Capra ed è per questo che a fine maggio, in una delle prime e delle poche riunioni organizzative per prepararsi al 3 giugno, il portavoce di Appendino riceve l’incarico di contattarlo: un incontro andato a buon fine poiché sono state proprio la M&M Global Service e altre società di Capra a fornire l’allestimento e il maxischermo per la proiezione di Juventus-Real Madrid sotto la tettoia di via Borgaro.

Leggi sull’argomento: Piazza San Carlo: Chiara Appendino non c’era e se c’era dormiva

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