“Non abbiamo preso soldi per il trasbordo di migranti”: la difesa di Luca Casarini di Mare Jonio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-02

«Se avessero trovato i quattrini ci avrebbero arrestati tutti. Non c’è niente. Non hanno niente nelle mani e rivoltano tutto per cercare una cosa che non esiste», spiega Casarini. Dello stesso avviso il comandante Pietro Marrone. La difesa di Open Arms

article-post

Luca Casarini, il capo missione del salvataggio Beppe Caccia, ex assessore a Venezia nella giunta Cacciari, il regista Alessandro Metz e il comandante Pietro Marrone, al timone durante le operazioni, sono i quattro indagati dalla Procura di Ragusa per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violazione alle norme del codice della navigazione. Secondo la Procura l’11 settembre del 2020, avrebbero percepito del denaro per trasbordare 27 migranti dalla nave danese Maersk Etienne, che li aveva soccorsi 37 giorni prima, sulla ‘Mare Jonio‘ operante per conto della ‘Mediterranea saving humans aps’. In un’intervista sul Corriere della Sera Casarini si difende: non ci sono prove che dimostrino che lui e gli altri indagati abbiano percepito denaro:

Hanno attraversato la strada?
«Un blitz interforze», racconta ironico. «Tutti a cercare le prove di una macchinazione, di un teorema applicato al soccorso in mare».

Un teorema? Guardi che l’accusa e di avere intascato quattrini.
«Se avessero trovato i quattrini ci avrebbero arrestati tutti. Non c’è niente. Non hanno niente nelle mani e rivoltano tutto per cercare una cosa che non esiste».

Hanno le intercettazioni.
«Parole. Niente fatti. Arrivano a dire che la compagnia armatoriale è una associazione criminale dedita all’attività perlucro e che perfare questo si è inventata la nostra associazione, la “Mediterranea”. È solo un modo per cercare di infangarmi. È un’operazione tipo Mimmo Lucano»

Dello stesso avviso è Pietro Marrone, il comandante di Mare Jonio che a Repubblica spiega :«Soldi per prendere a bordo migranti? È un’accusa vergognosa. Sono stanco di questi attacchi continui a chi fa solo del bene». E anche Open Arms difende su Twitter Mare Jonio: “Le autorità italiane stanno nuovamente criminalizzando il salvataggio in mare e RescueMed. Siamo solidali con i nostri amici di Mediterranea. Il salvataggio in mare non è un crimine! I veri criminali sono quelli che lasciano che le persone anneghino in mare, non assistono e respingono le persone illegalmente”.  “Hanno messo fine a uno stand-off di 37 giorni a bordo di Maersk Etienne vicino Malta – scrive ancora Alarm Phone -. Le accuse sono false, intendono criminalizzare il soccorso in mare. Piena solidarietà ai nostri amici di Mediterranea!”.

Potrebbe interessarti anche