Attualità

Il litigio tra Brunetta e Vespa su Davide Serra in diretta su Raiuno

Alessandro D'Amato 24/06/2016

Incazzatura clamorosa in studio a Porta a Porta durante lo speciale sulla Brexit. Per “colpa” dell’imprenditore italiano amico di Renzi con base a Londra

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Durante lo speciale di Raiuno per il referendum sulla Brexit è andato in onda un litigio lunghissimo tra Bruno Vespa e Renato Brunetta. La materia del contendere era Davide Serra: quando Vespa ha fatto una domanda a Serra per introdurre la sua presenza in trasmissione Brunetta ha cominciato a lamentarsi che Serra venisse presentato soltanto come finanziere; secondo l’ex ministro berlusconiano il sottopancia di presentazione e lo stesso Vespa avrebbero dovuto dire che Serra era in trasmissione in quanto “amico di Renzi”: Davide Serra infatti è uno dei finanziatori della prima ora del presidente del Consiglio italiano.

Vespa ha ripreso Brunetta: “Lo lasci parlare!”. Il deputato di Forza Italia ha reagito alzando il tono di voce: “Lo interrompo perché è amico di Renzi. Almeno si dica chi è!”. Il conduttore ha accusato il parlamentare di “propaganda politica”. Brunetta, a sua volta, ha replicato accusando il conduttore di “sottomissione politica”. Il botta e risposta, subito finito sui social, è durato oltre un minuto. Da segnalare che la regia all’inizio aveva abbassato i microfoni in studio per concentrare la diretta sull’intervento di Davide Serra ma, appena accortisi di quanto stava accadendo, i tecnici hanno chiuso il collegamento e hanno aperto di nuovo i microfoni in studio (all’inizio forse all’insaputa dei litiganti) permettendo così agli spettatori di godersi appieno lo scazzo.

Serra è uno dei principali finanziatori delle campagne elettorali di Renzi. Il suo nome venne fuori in occasione delle primarie del 2012, quando Pier Luigi Bersani lo chiamò in causa dicendo che non poteva permettersi di dare giudizi “perché ha la base alle Cayman”: l’allora segretario del PD si riferiva alla sede di una delle controllate della Algebris. Serra querelò Bersani e perse in giudizio.

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