L’Inter campione d’Italia con quattro giornate d’anticipo. Finisce l’era Juve

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-05-02

Vincendo due a zero a Crotone, e grazie all’1-1 tra Sassuolo e Atalanta al Mapei Stadium, Antonio Conte fa conquistare ai nerazzuri il loro diciannovesimo scudetto dopo ben 11 anni, in cui l’ha fatta da padrone la Juventus

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Dopo 11 anni l’Inter è di nuovo campione d’Italia. Lo diventa con quattro giornate d’anticipo, grazie al Sassuolo, che ha fermato l’Atalanta al Mapei Stadium. Un solo punto è stato sufficiente per alzare virtualmente la Serie A, per cui invece la società fa sapere che organizzerà qualcosa nell’ultima di campionato. Per oggi solo tanta gioia e le mani verso il cielo di Crotone, dove grazie ai due gol di Eriksen e Hakimi, Conte ha conquistato quei tre punti che l’hanno portato a +13 dalla squadra bergamasca guidata da Gasperini.

E chi lo avrebbe mia detto all’inizio di questa Serie A, un po’ anomala, un po’ diversa dalla altre. Tutta giocata senza i tifosi per la prima volta, interamente guardata da casa, senza ultrà e cori negli stadi. Dopo undici anni dall’ultima vittoria di campionato, l’Inter ha trionfato per la diciannovesima volta. La favorita era (anche quest’anno) la Juventus, che dalla stagione 2011-12 aveva ormai monopolizzato la competizione italiana. Poi però nel girone d’andata sembrava che i cugini rossoneri dovessero avere la meglio quest’anno, perché la Juve di Pirlo non riusciva a ingranare la marcia, e il Milan di Pioli invece sgasava. L’Inter è sempre stata lì lì, a ruota dei milanisti, che le coprivano il vento. Fino a che, al momento giusto hanno messo la freccia e son spiccati in volata. Poi nessuno li ha visti più.

Tanto che oggi, con un discreto anticipo, hanno tagliato il traguardo. Quello che ogni tifoso (soprattutto delle squadre “minori”) sogna di tagliare. In un anno un po’ particolare, perché si sa, non si può festeggiare. E infatti la società stessa ha pubblicato una nota sulle due pagine social, invitando tutti alla calma. Ma sarà difficile frenare la gioia dei tifosi, i cui clacson e le cui urla faranno eco a Milano. Con buona pace del Milan, dell’Atalanta e della Juve. Soprattutto della Juve, che sta osservando il suo ex allenatore Antonio Conte correre con le mani al cielo.

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