L’incredibile fake news sui reduci della Shoah che chiedono di bloccare la campagna vaccinale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-21

Sul sito su cui campeggiano fake news contro i vaccini, negli scorsi giorni è stata pubblicata anche una lettera falsa dei reduci della Shoah. La smentita arriva sulle colonne de La Repubblica.

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C’è di tutto nel meraviglioso mondo dell’internet, anche un sito dove un autore no-vax ascrive ai reduci della shoah una lettera che chiederebbe di interrompere la campagna di vaccinazione per evitare che chi non si vaccini sia mal trattato. Sembra una follia, e lo è, ma rimane una verità. Una vera fake news.

La notizia arriva dall’autore di Repubblica Paolo Berizzi, curatore della rubrica Pietre. Il racconto ha dello sconcertante ma purtroppo ben lontano dall’essere falso. L’articolo si intitola “SOPRAVVISSUTI DELLA SHOAH SCRIVONO ALL’EMA PER BLOCCARE LA CAMPAGNA VACCINALE”, ed è a cura di Roberto Fantini.

Le argomentazioni presenti nella lettera sono chiarissime e rigorosissime nella loro follia:

Con la somministrazione dei cosiddetti “vaccini” ci stiamo trovando di fronte a un “empio esperimento medico” nei confronti dell’intera umanità, senza che ci sia la minima informazione puntuale, trasparente e obiettiva in merito ai reali rischi e benefici.

I danni causa dai cosiddetti hanno già prodotto conseguenze di estrema gravità, di cui le autorità scientifiche e governative debbono assolutamente tener conto.

I bambini, che, pur non risultando a rischio per quanto concerne il contagio da Covid-19, sono stati scriteriatamente risucchiati nell’ambito della campagna vaccinale, stanno subendo effetti estremamente allarmanti.

La campagna vaccinale in corso, essendo pertanto in palese contrasto con i princìpi del Codice di Norimberga, deve essere interrotta.

L’incredibile fake news sui reduci della Shoah che chiedono di bloccare la campagna vaccinale

All’interno dell’articolo c’è poi un link che apre nel dettaglio la lettera, i cui firmatari sono ovviamente misteriosi. “I dati personali dei sopravvissuti all’Olocausto e dei loro affini possono essere forniti a scopo di autenticazione su richiesta ufficiale – si legge in coda al presunto appello -. In una lettera aperta, i dati non saranno pubblicati per tutelare i firmatari da possibili ritorsioni”.

Il debunking è comunque tutto contenuto nel numero di oggi di Repubblica. Berizzi, per non sbagliare, ha ovviamente sentito per davvero le vittime dell’olocausto. La risposta è stata di quelle che ci si poteva aspettare. “I reduci della Shoah non costituiscono una rete e non firmano collettivamente appelli, appelli che poi banalizzano fortemente la Shoah”, fanno sapere dall’Osservatorio Antisemitismo-Fondazione Dcec. Nel mirino dei reduci c’è questo parallelismo creato dai no vax tra l’olocaust, evento peggiore della storia dell’umanità, e il vaccino, medicina per il secondo evento peggiore della storia dell’umanità.

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