L’incredibile diffida preventiva di Raiola a Report e a chiunque riprenda la trasmissione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-08

Il potentissimo procuratore di calciatori si scaglia contro la trasmissione di RaiTre che lunedì sera ha mandato in onda un’inchiesta sugli affari attorno al mondo del pallone

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Un’inchiesta sugli attori protagonisti del calcio italiano e internazionale, con molti nomi di spicco e storie di società con sede a Malta. Questo – e non solo – il contenuto dell’approfondimento mandato in onda, lunedì 7 giugno, da Report su RaiTre, la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci ha parlato anche di Mino Raiola. Il procuratore (tra i tanti) di Gianluigi Donnarumma e Paul Pogba ha diffidato le testate a riprendere quanto mandato in onda (qui l’intero approfondimento).

Mino Raiola e la diffida a chiunque condivida l’inchiesta di Report

Si parla, dunque, di una presunta società fittizia aperta dal procuratore a Malta (anche se lui risiede a Montecarlo) per via di un regime fiscale agevolato (tassazione al 5%) rispetto agli altri Paesi Europei. Come spiega un consulente finanziario all’inviato di Report, quella società sarebbe “legale” solo in caso di trasferimenti di calciatori (quindi di soldi, quindi di commissioni) tra nazioni differenti. Insomma, una cessione tra due squadre italiane non potrebbe essere registrata (a livello fiscale e di introiti) attraverso la Three Sport con sede a Malta. Inoltre, il giornalista della trasmissione di RaiTre ha provato a recarsi presso l’indirizzo registrato nei documenti (ufficiali) inviati dallo stesso Mino Raiola (e dalla sua azienda) alla Figc. Ma lì, come si vede nel filmato, non risulterebbe nulla. Ed è proprio su questo punto che si basa la protesta del procuratore.

Attraverso un comunicato inviato alle agenzie di stampa prima della messa in onda della puntata di Report, Mino Raiola ha accusato la redazione del programma di RaiTre di aver sbagliato l’indirizzo maltese della sua società:

“È una vergogna che la televisione di Stato, usando soldi pubblici, crei fake news. La Rai dovrebbe essere garante di un giornalismo serio e responsabile. Invece è stato mandato a Malta un giornalista che ha raccontato tante falsità e non ha saputo o voluto trovare il giusto indirizzo della mia società, nonostante lo stesso abbia consultato, come da screenshot mostrato nell’anteprima video diffusa, il registro del commercio di Malta dove l’indirizzo riportato è corretto. Questo ‘errore’ è inaccettabile perché getta ombre sulla mia reputazione”.

Se Raiola parla di errore, Report difende il suo lavoro citando le carte ufficiali dalle quali sono stati presi i dati (compreso l’indirizzo) della Three Sports.

“L’indirizzo dove noi siamo andati è quello che Raiola dichiara alla Federcalcio italiana, e che viene riportato in un documento ufficiale che fa fede anche per i controlli fiscali sulle operazioni di mediazione”. Inoltre, la trasmissione di Ranucci ha spiegato di aver contattato in due occasioni (tra la fine di marzo e la metà di aprile) il noto procuratore per un confronto e delle domande. Insomma, molto prima della messa in onda dell’inchiesta. Ma, in entrambe le occasioni, le risposte sono state negative (prima un no, poi una mancata replica). Infine, Report sostiene di aver inviato le domande a Raiola giovedì scorso, ma di aver ricevuto un secco no (il giorno seguente) dall’avvocato. Poi quel comunicato al vetriolo e la diffida a chiunque di parlare di quanto sarebbe stato mandato in onda.

(foto: da Report, RaiTre)

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