Attualità
L'incontro tra il Papa e un transessuale in Vaticano
neXtQuotidiano 26/01/2015
Il pontefice ha ricevuto un uomo che ha cambiato sesso e a cui era stato vietato di entrare in Chiesa nella sua città natale. «Oggi il mio spirito è in pace», racconta lui dopo l’incontro
Il quotidiano spagnolo Hoy racconta oggi una storia che riguarda Papa Francesco e Neria Diego Lejarraga, un uomo transessuale che era nato donna. Diego aveva scritto tempo fa al Papa denunciando di essere stato emarginato dalla Chiesa nella sua città di Plasencia, in Estremadura, dopo il cambio di sesso. Il Papa gli avrebbe quindi telefonato due volte in dicembre e sabato scorso l’ha ricevuto a Santa Marta. «Non avevo mai osato prima d’ora, ma dopo averlo ascoltato in molti suoi interventi, ho pensato che lui sarebbe stato in grado di ascoltarmi», dice Lejarraga a Hoy. E così alla fine ha visto Papa Francesco nella sua casa di Santa Marta, in Vaticano, sabato scorso in un incontro privato.
L’INCONTRO TRA IL PAPA E UN TRANSESSUALE IN VATICANO
Interpellate sulla vicenda da Repubblica, le fonti ufficiali vaticane non hanno rilasciato commenti. Nella sua lettera al Papa – secondo quanto da lui riferito al quotidiano spagnolo – Neria, credente e praticante, denunciava che, dopo essersi sottoposto all’operazione per il cambio di sesso, nella sua città in Estremadura era stato respinto da componenti della parrocchia da lui frequentata, e che il parroco l’aveva persino chiamato “la figlia del diavolo”. Diego racconta al quotidiano spagnola la sua storia di cattolico praticante nato da famiglia benestante con uno stretto rapporto con la Chiesa. Un rapporto però diventato irrimediabilmente difficile dopo la sua scelta di cambiare sesso. Una vollta finita l’infanzia, Diego si è immaginato a vivere in un corpo che non voleva e non riconosceva e che definiva “la mia prigione”. Dice di avere cercato di nascondersi per anni, senza trovare una soluzione alla sua inquietudine. Racconta di aver usato una fasciatura per il busto e portare vestiti di tre misure più grandi per coprire le parti del corpo che detestava. Racconta di aver deciso di non compiere nessun atto per il cambio di sesso fino ai 40 anni per rispettare una promessa fatta a sua madre, che gli aveva chiesto di non fare nulla fino alla sua morte. Dopo ha contattato un chirurgo plastico e ha cominciato la prima trafila di operazioni.
IL RITORNO AL PAESE NATALE
Dopo l’operazione Diego ha vissuto tra Madrid e Plasensia, e qualche tempo dopo, irriconoscibile, è tornato al paese natale. Dove però ha dovuto affrontare il rifiuto dei preti, che gli hanno detto di non essere degno di entrare in Chiesa, e l’hanno chiamato “figlia del diavolo”. Infine, ha scritto una lunga lettera a Papa Francesco. Il quale, poco dopo le 14 e 30 nel giorno dell’Immacolata, gli ha telefonato. L’eccitazione gli ha a malapena permesso di aprire bocca, ma il Papa lo ha incoraggiato e poi lo ha richiamato più tardi per dargli appuntamento in Vaticano. Oggi il suo spirito è in pace, dice.