Anche Liliane Murekatete è indagata nell’ambito dell’inchiesta sulle cooperative Karibu e Consorzio Aid

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-15

La Procura di Latina ha disposto una misura cautelare interdittiva per Karibu e il sequestro preventivo del «profitto del reato»

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Liliane Murekatete, moglie di Aboubakar Soumahoro, è indagata dalla Procura di Latina nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione delle cooperative Karibu e Consorzio Aid, che si occupavano di fornire servizi di accoglienza alle persone migranti. Al momento le persone indagate sono in tutto sei. Lorenzo Borrè, legale di Murekatete, ha comunicato che «la signora Murekatete si dichiara assolutamente estranea rispetto ai fatti, che peraltro riguardano un presunto danno erariale di 13mila euro, e siamo certi che a breve verrà fatta chiarezza». La Procura di Latina ha contestato infatti la mancata vigilanza da parte di Murekatete su alcune imposte per un importo di 13 mila euro. Secondo quanto riporta TGcom24 Soumahoro avrebbe detto che sua moglie Murekatete «dimostrerà la sua innocenza». «Ribadendo la mia totale estraneità ai fatti contestati sull’indagine della cooperativa Karibu e del Consorzio Aid, di cui, come più volte affermato, non ero a conoscenza, nel prosieguo delle indagini, sempre più alla luce del sole, continuerò a impegnarmi nella mia attività politico-parlamentare sui temi che hanno da sempre caratterizzato il mio impegno» ha dichiarato Soumahoro tramite la sua avvocata Maddalena Del Re.

Procura di Latina: indagata Liliane Murekatete, disposta misura cautelare interdittiva per Karibu e sequestro preventivo del «profitto del reato»

La Procura di Latina ha disposto nei confronti del consiglio di amministrazione della cooperativa Karibu una misura cautelare interdittiva che consiste nel divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno e di esercitare per lo stesso periodo imprese e uffici direttivi di persone giuridiche, scrive AGI. Anche Marie Therese Mukamitsindo, madre di Murekatete, è tra gli indagati e oggi la Procura di Latina disposto il sequestro preventivo del  «profitto del reato» che ammonterebbe a 650mila euro: si tratta di oltre 639mila euro nei confronti di Mukamitsindo, scrive TGcom24. Mukamitsindo è accusata di truffa aggravata, false fatturazioni e malversazione di erogazioni pubbliche. In particolare non avrebbe pagato gli stipendi ai dipendenti delle cooperative per mesi e gestito i centri di accoglienza senza rispettare gli standard imposti dallo Stato.

(Immagine in evidenza: TGcom24)

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