Il ballo delle debuttanti vietato alle coppie omosessuali: la discriminazione del liceo Cicognini di Prato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-06

La dirigente scolastica ha detto che per quest’anno le regole non potranno cambiare, ma nel prossimo futuro si potrebbe muovere qualcosa

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Il “ballo delle debuttanti” è quell’evento di gioia e festa che si svolge all’interno di numerosi istituti, anche in Italia. Una serata dedicata ai giovani, tra i giovani. Ma dal liceo Cicognini di Prato – storica struttura che ospitò, tra i tanti, anche Gabriele D’Annunzio – arriva la denuncia di alcune coppie omosessuali che hanno visto respinte le loro richieste di partecipare. In coppia, per l’appunto.

Liceo Cicognini di Prato e il ballo debuttanti vietato alle coppie omosessuali

L’evento è in programma nel convitto del liceo Cicognini il prossimo 18 giugno. E almeno due coppie che fanno parte della comunità Lgbtqia+, si sono viste respingere le loro richieste di partecipazione a quella serata. I giovani si sono rivolti all’Arcigay Prato-Pistoia ‘l’Asterisco’ che si è subito azionata affinché questo caso fosse portato all’attenzione mediatica. Ma dalla Preside dell’istituto toscano è arrivata una “spiegazione” destinata a provocare ancor più polemiche. Come riporta il quotidiano La Repubblica, infatti, la dirigente scolastica ha risposto così agli studenti:

“Un’istanza che non potevamo avallare, perché si tratta di una tradizione centenaria sulle cui dinamiche non sono io a decidere. Io sarei favorevole a proporre un cambiamento, ma solo a partire dal prossimo anno”.

Per questo ballo delle debuttanti, dunque, tutto resterà come prima: saranno ammesse solamente coppie “registrate” come ragazzo e ragazza, mentre saranno escluse le coppie omosessuali. Per l’anno prossimo si vedrà. Perché la dirigente scolastica ha detto che si aprirà un fronte di riflessione affinché si arrivi a un cambiamento delle regole di quella che viene definita come una “tradizione centenaria” su cui lei non può intervenire. Almeno per ora. E, in attesa di questo cambiamento, l’Arcigay chiede che tutto ciò diventi, in futuro, solo un vecchio retaggio da dimenticare:

“Il contrasto a un fenomeno diffuso e particolarmente dannoso per la libertà di esprimersi, di amare, della piena realizzazione di sé come l’omolesbobitransfobia passa anche dall’inclusione di realtà e persone costrette troppo spesso ai margini della nostra società e la cui esistenza e i loro diritti non sono riconosciuti e tutelati”.

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