La lettera aperta di Sala e Chiamparino a Renzi

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-03-07

Il sindaco di Milano e il presidente della Regione Piemonte “consigliano” a Matteo di essere “più inclusivo” e di smetterla con i suoi “gruppi ristretti”. Un segnale chiarissimo. Di sfida

article-post

È tempo di lettere aperte, ormai. Per questo Giuseppe Sala e Sergio Chiamparino descritti in altre occasioni come fedelissimi di Matteo Renzi, oggi ne scrivono una pubblicata su Repubblica e indirizzata proprio all’ex segretario del Partito Democratico chiedendogli di avere maggiore “capacità inclusiva” nei confronti delle altre forze politiche e di smetterla di chiudersi in “gruppi ristretti” (tipo il Giglio Magico, per capirci) ma di “veleggiare con nuovi equipaggi” che non necessariamente devono essere “di stretta osservanza del capitano”: e la metafora appare piuttosto chiara. Essendo amministratori locali alla guida di maggioranze composite, a prima vista non sfugge l’esigenza interna nella richiesta di avere capacità inclusiva; ma il riferimento ai “gruppi ristretti” di sicuro non sarà apprezzatissimo:

Il Pd deve affrontare i problemi derivanti dagli eventi divisivi delle ultime settimane: la recente spaccatura del partito può avere ripercussioni anche sugli assetti locali e questo mette in discussione quell’efficace rapporto tra centro del partito e periferia al quale il Pd e le formazioni da cui è gemmato hanno dovuto tanto della loro fortuna. Di questo tempo di discussione dovrebbe approfittare anche Matteo Renzi. Egli è stato protagonista di un serio percorso riformista: si può discutere su tutto ma una buona parte delle sue riforme sono state coraggiose e molteplici saranno gli effetti positivi sul Paese che negli anni ne deriveranno. L’esito del referendum ha però tracciato una linea dopo la quale nulla è più come prima. Anche per lui.

giglio magico giuseppe pizza luca lotti

È quindi necessario che per riproporsi alla guida del Partito (e, ancor di più, alla guida del Paese), Renzi accetti l’idea di un cambio di passo, di un cambiamento nella qualità della sua leadership politica; è anche sempre piu’ possibile, anche se forse non auspicabile, prospettiva proporzionale a suggerire una maggiore e diversa capacità inclusiva. Il Pd non ha e non avrà certamente la possibilità di governare da solo, ma ha il compito di restare il punto di riferimento del vasto schieramento di chi si riconosce nella sua cultura riformista. Per questo è decisivo per Renzi, non rinchiudersi in gruppi ristretti ma avere la disponibilità a veleggiare in mare aperto con nuovi equipaggi non necessariamente composti da persone di stretta osservanza del capitano. Anche da questa disponibilità dipende l’aggregazione al suo progetto di tante forze innovatrici, fra le quali ci annoveriamo anche noi, che possono aiutare il Paese a trovare la giusta rotta.

E chi ha orecchie per intendere, intenda. Tutti gli altri in campeggio.

Potrebbe interessarti anche