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L’ostruzionismo della Lega che presenta 1500 emendamenti alla legge sullo Ius Scholae

Massimiliano Cassano 30/06/2022

Slitta alla seconda settimana di luglio la votazione sullo Ius Scholae alla Camera: la Lega fa ostruzionismo e presenta 1500 emendamenti alla legge sulla cittadinanza per i figli di stranieri

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L’obiettivo dichiarato lo ammette, senza mezzi termini, Igor Iezzi, capogruppo leghista in commissione Affari costituzionali: “Vorremmo non discutere affatto lo ius scholae, giudichiamo non solo una forzatura, ma una vera e propria provocazione della sinistra avere posto all’ordine del giorno sia la cittadinanza agli immigrati che la droga libera”. Per questo motivo il testo della legge sulla cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia che abbiano completato un ciclo scolastico nel nostro Paese è stato vittima di un vero e proprio “assalto” parlamentare da parte del Carroccio, che ha presentato 1500 emendamenti per intralciare l’iter di discussione e approvazione.

L’ostruzionismo della Lega sullo Ius Scholae

Insieme a quello della legge sulla cannabis, il voto sul provvedimento è stato rinviato alla seconda settimana di luglio: una richiesta del deputato del Pd Emanuele Fiano, per contingentare i tempi di esame in aula e permettere alle forze di maggioranza di raffreddare il dibattito interno. Tra i 1.500 emendamenti – riporta Repubblica – ce ne sono alcuni al limite dello scherzo che subordinano la cittadinanza all’esame su feste regionali, canzoni popolari, sagre locali e costumi romani, oppure solo se i ragazzi figli di stranieri hanno a scuola il massimo dei voti. La legge sulla cannabis è stata oggetto “soltanto” di 89 emendamenti. A Matteo Salvini, che aveva parlato del provvedimento come di una “forzatura” che “blocca il Parlamento contro gli interessi del Paese”, il segretario dem Enrico Letta ha risposto: “Si fa cadere un Governo per fatti drammatici, non si fa cadere un Governo perché un ragazzo italiano a tutti gli effetti, dopo anni di scuola in Italia, che parla il dialetto come posso parlarlo io, viene ad avere finalmente la possibilità di avere la cittadinanza, e si decide addirittura di far cascare il Governo per evitare che quella ragazza e quel ragazzo abbia la cittadinanza italiana”.

La sfida di Meloni a Letta

Dall’opposizione Giorgia Meloni provoca, sfida il Pd al voto anticipato per dare una sorta di “legittimità popolare” al provvedimento. Parole alle quali Letta ha risposto rivendicando l’impatto della legge sul futuro dell’Italia: “I patrioti non sono la Meloni e Salvini che non vogliono lo ius scholae. I patrioti siamo noi che vogliamo lo ius scholae e se non si rendono conto di questo non hanno idea di quale è l’Italia del futuro e l’Italia del futuro non è un’Italia nella quale difendersi e mantenere tutto ciò che è stato fino adesso, che si riduce demograficamente senza guardare al futuro. Il futuro lo si gestisce cercando di costruirlo insieme”.

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