Le quattro multe (annullate) ai senza dimora di Bologna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-30

Durante il primo lockdown erano stati sanzionati per violazione dei decreti. Ma la Prefettura di Bologna le ha finalmente dichiarate illegittime

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Le multe ai senza fissa dimora ai lockdown sono illegittime e, per questa ragione, vanno annullate. È la decisione della Prefettura di Bologna, che ha accolto la richiesta di Antonio Mumolo, Presidente dell’associazione Avvocato di strada contro una sanzione comminata lo scorso marzo a un clochard trovato in strada durarante il primo lockdown.

“Un’altra multa ingiusta, l’ennesima, è stata annullata e siamo molto felici per il nostro assistito” commenta Mumolo su “Repubblica”.

“Molte persone – spiega Mumolo – in genere minimizzano queste cose. Una multa ad un senzatetto?  che problema c’è, tanto non la pagherà mai! Invece non è assolutamente così. Le multe rimangono, si accumulano e, se non le si può pagare perché si è nullatenenti, gli importi negli anni si moltiplicano fino a raggiungere cifre considerevoli”.

Si tratta di una vittoria importante che ribadisce un principio sacrosanto di giustizia, buonsenso e umanità, ma non è l’unica: negli ultimi mesi sono state annullate già quattro multe risalenti al primo lockdown del tutto prive di legittimità alla luce delle condizioni di costrizione e indigenza dei presunti trasgressori.

“Ma chissà quante sono le persone senza dimora multate in quel periodo che non si sono rivolte a noi e che continueranno ad essere gravate da quel debito. Noi – prosegue Mumolo – continueremo nel nostro lavoro e ci auguriamo che nella malaugurata ipotesi di un nuovo lockdown gli ultimi non vengano dimenticati ancora una volta.”

Una vicenda analoga aveva riguardato un senza fissa dimora di Como, multato per le stesse ragioni dai vigili di un Comune la cui amministrazione di destra era già stata protagonista di gravi episodi di intolleranza nei confronti degli indigenti, come quando l’assessora leghista aveva gettato via le coperte di un senzatetto in pieno inverno. In quell’occasione era stato un privato cittadino, che ha voluto rimanere anonimo, a rimediare all’ingiustizia offrendosi di pagare la sanzione al posto del malcapitato clochard. Se, invece di pagare, avesse contestato la multa, oggi sappiamo che con ogni probabilità avrebbe vinto il ricorso.

 

 

 

 

 

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