Le presunte infiltrazioni mafiose nel PD ligure

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-02-09

La denuncia la fanno gli attivisti della Casa della Legalità che trovano sospetta l’elezione del nipote di un presunto boss della ‘ndrangheta a segretario dei Giovani Democratici della Val di Magra. Ma i processi per ora hanno decretato che Romeo non è il locale di Sarzana e che non ci sono infiltrazioni delle ndrine in Liguria

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Continua la polemica sugli iscritti del PD in vista di primarie e congressi. La Casa della Legalità denuncia presunte irregolarità nel Partito Democratico della provincia di La Spezia. A destare sospetti è soprattutto il boom di iscritti nelle zone di Sarzana e della Val di Magra. A breve infatti dovrebbe essere indetto un congresso per l’elezione dei vertici locali del PD e nel frattempo  come da prassi si è svolto quello della sezione giovanile del partito – i Giovani Democratici – dove è stato eletto segretario Christian Faenza.
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I legami del neo-segretario con i presunti mafiosi di Sarzana

Faenza è stato eletto sabato scorso a Sarzana segretario della Val di Magra e la cosa sarebbe passata inosservata se non fosse che si tratta del nipote del boss della ‘ndrangheta Antonio Romeo che è considerato dalla Direzione Investigativa Antimafia il locale della zona di Sarzana arrestato e poi assolto in primo grado perché il fatto non sussiste nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta MAGLIO 3. Romeo e gli altri imputati erano accusati a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso ma il giudice ha stabilito che quelle delle intercettazioni fatte dai ROS erano semplici riunioni. Il particolare inquietante, rileva Casa della Legalità è che in passato alcuni esponenti del clan Romeo si presentarono ad convegno per interrompere la presentazione di un dossier sulla presenza della ‘ndrangheta nello spezzino nel marzo del 2015. La moglie di Romeo, Rosa Romeo, lanciò accuse contro i relatori invitandoli a non fare il nome del marito dal momento che era stato assolto ed uno dei nipoti – Daniele Faenza – si era seduto al tavolo dei relatori nel tentativo di impedire lo svolgimento della conferenza alla quale non presero parte né il sindaco di Sarzana Alessio Cavarra né altri esponenti del PD locale mentre erano invece presenti il vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia  Claudio Fava e la senatrice ligure in Commissione Parlamentare Antimafia Donatella Albano. E non a caso, scrivono quelli di Casa della Legalità, Daniele Faenza (rimasto coinvolto nel 2007 in una vicenda legata ad un tentativo di estorsione) è proprio il fratello del neo-eletto segretario dei Giovani Democratici della Val di Magra.

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Fonte: Il secolo XIX in Tra sinistra, ‘ndrangheta e speculazioni, dossier della Casa della Legalità.

A denunciare la presenza della ‘ndrangheta in Liguria e a Sarzana non è solo la Casa della Legalità ma anche Libera che ha pubblicato un dossier dal titolo Una storia semplice – perché Sarzana è ‘ndranghetista dove il nome di Antonio Romeo ricorre spesso. Ma i processi per ora hanno decretato che Romeo non è il locale di Sarzana e che non ci sono infiltrazioni delle ndrine in Liguria. Riguardo invece l’elezione del nuovo segretario dei giovani democratici il suo nome – al contrario di quello del fratello – non compare da nessuna parte e oltre al legame di parentela con Antonio Romeo (del quale non ha alcuna responsabilità) non ci sono altri elementi per poter dire che ora il PD spezzino sia in mano alla ‘ndrangheta a parte una foto dove sono ritratti assieme Faenza e il nonno. Gli attivisti della Casa della Legalità chiedono però che Christian Faenza prenda ufficialmente le distanze dai propri famigliari ‘ndranghetisti ma è vero però che facendolo finirebbe per ammettere che Antonio Romeo è a tutti gli effetti un mafioso cosa che – stando all’esito dei processi – al momento non risulta.
 
 

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