Le indagini su Netflix

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-10-03

La procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omessa dichiarazione dei redditi da parte di Netflix con un’inedita strada giudiziaria nel panorama internazionale

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Netflix è sotto indagine a Milano. In Italia il colosso americano incassa milioni di euro vendendo film e serie tv in streaming senza, però, pagare un euro di tasse. Per questo è finito nel mirino della Procura, che nei suoi confronti ha aperto un’inchiesta per omessa dichiarazione dei redditi aprendo un’inedita strada giudiziaria nel panorama internazionale.

Le indagini su Netflix

Netflix rischia quindi di fare la fine di Google, Apple, Amazon e Facebook, già nel mirino della Guardia di Finanza e del ministero dell’Economia negli scorsi anni. Spiega oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma di Giuseppe Guastella che l’indagine è stata affidata al sostituto procuratore Gaetano Ruta dal Procuratore capo Francesco Greco che, proprio due giorni fa durante un convegno della Cgil a Milano, ha invitato il governo ad intensificare la lotta all’evasione e al riciclaggio.

A differenza delle precedenti inchieste fiscali milanesi che nel club degli Over the top (i giganti diinternet) hanno riguardato Apple, Google, Facebook o Amazon e che, con quelle su altri grandi gruppi, hanno fatto incassare allo Stato italiano 5,6 miliardi di euro tra sanzioni e imposte, nel caso di Netflix non si parla di «stabile organizzazione» di persone occultata al fisco.

Per il semplice motivo, come detto, che non c’è alcuna organizzazione «personale» che per essere individuata, come dice la legge, deve avere strutture e persone fisiche che partecipino in maniera rilevante agli affari, ad esempio con attività di promozione e di vendita, anche se i contratti vengono poi formalmente realizzati dalla società che risiede all’estero.

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I numeri di Netflix (Corriere della Sera, 3 ottobre 2019)

Secondo una stima fatta da Comparitech dall’arrivo in Italia nel 2015 al 2018 Netflix (che comunica solo dati ufficiali relativi agli Usa e al resto del mondo nel suo complesso) ha raggiunto nella Penisola 1,4 milioni di abbonati con la prospettiva di toccare i due milioni entro la fine del 2019.

Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Milano, i contenuti di intrattenimento che arrivano sui video in Italia partono dall’estero e vengono veicolati sul territorio nazionale attraverso le reti che sono gestite dagli internet provider che per questo vengono regolarmente retribuiti da Netflix. La stessa società con sede europea in Olanda può godere dell’uso esclusivo di server e computer che, oltre a processare i dati dei film, delle serie e della musica, elaborano gli algoritmi che producono le offerte e profilano gli utenti, in modo da offrire loro contenuti televisivi mirati solo a coloro che risiedono sul territorio italiano.

L’indagine quindi deve trovare il modo di collegare i servizi di Netflix al territorio italiano per poter procedere.

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