Dopo la denuncia di Beauty, picchiata per aver chiesto la paga, la Procura apre un’inchiesta | VIDEO

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-08-04

Il presunto aggressore è un 53enne incensurato

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Lavoratrice aggredita a Soverato: è salita subito agli onori della cronaca la vicenda di Beauty, la 25enne di origini nigeriane picchiata dal suo datore di lavoro per aver chiesto semplicemente di essere pagata. L’aggressione dell’uomo, titolare del “Mare Nostrum”, lido-ristorante a Soverato, in provincia di Catanzaro, è stata documentata dalla giovane attraverso un video in diretta social. Nel filmato, che ha fatto immediatamente il giro del web, si vede la ragazza chiedere al datore di lavoro “dove sono i miei soldi?”, scatenando così la sua violenta reazione, fatta di calci e pugni.

Lavoratrice aggredita a Soverato: la Procura apre un’inchiesta

Beauty ha presentato denuncia ieri, quando si è presentata assieme al suo avvocato, Filomena Pedullà, nella sede della Compagnia di Soverato. Il presunto aggressore è il 53enne Nicola Pirroncello, figlio di un carabiniere in pensione e incensurato. Ora la Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un’inchiesta sulla vicenda per vederci chiaro.

La vicenda di Beauty ha suscitato le reazioni di molti, tra cui quella della senatrice dem Chiara Valente, presidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio, che ha così commentato la vicenda: “Solidarietà e vicinanza a Beauty, la giovane donna di origine nigeriana che ha saputo trasformare condizioni di vulnerabilità multiple, l’essere donna, nera, lavoratrice precaria, madre single, straniera, in coraggio. Il coraggio di raccontare pubblicamente la brutale aggressione subita da parte del proprietario dello stabilimento balneare e ristorante di Soverato, che l’ha colpita con schiaffi e calci in reazione alla sua ferma richiesta di ottenere l’intero compenso che le spettava per le ore effettivamente lavorate, e non solo quello per le ore nominali sul contratto che le aveva versato l’imprenditore. Nella violenta aggressione – prosegue Valente – si sommano arroganza, razzismo, sessismo, un cocktail di pregiudizi e senso di impunita’ che ha sottovalutato la forza di una persona che pure ha un grande bisogno di lavorare, essendo madre di una bimba di 4 anni, ma non e’ disponibile a consentire che la sua dignita’ sia calpestata. Troppo spesso le condizioni di sfruttamento non vengono denunciate per paura di non trovare più lavoro, di perdere il permesso di soggiorno, o per le minacce subite. Lo stesso accade per le molestie sessuali nei luoghi di lavoro, per questo il gesto di Beauty è ancora piu’ significativo”.

 

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