“Laura Pausini si è vestita senza tenere conto della bilancia”: il bodyshaming in onda su Rai 1 | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-16

Stefano Dominella, presidente di Gattinoni, e la giornalista di moda Concita Borrelli criticano a Uno Mattina Famiglia la scelta degli abiti di Laura Pausini

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Domenica durante la trasmissione Uno Mattina Famiglia in diretta su Rai 1, Stefano Dominella, Presidente della maison Gattinoni Couture e Vicepresidente Sezione Tessile Abbigliamento e Moda di Unindustria, si è prodotto in alcune affermazioni riguardo gli abiti indossati da Laura Pausini durante l’Eurovision Song Contest che sono state tacciate di bodyshaming.

“Laura Pausini si è vestita senza tenere conto della bilancia”: il bodyshaming in onda su Rai 1 | VIDEO

Come scrive Davide Maggio, Dominella ha criticato la scelta dei vestiti indossati dalla popstar: “La Signora Pausini, grande cantante, grande showgirl, multilingue, era vestita non tenendo conto della bilancia, quindi i suoi look erano esagerati rispetto alla sua fisicità“.

Nonostante l’immediata reazione della conduttrice Monica Setta, che ha voluto prendere le distanze dalle parole dell’esperto di moda però Dominella ha voluto spiegare: “Non del peso, io parlo dello stile. Per indossare un abito di Versace di maglia elasticizzata devi essere Chanel”, intendendo per Chanel la cantante che si è esibita all’Eurovision per la Spagna. Il discorso del manager di Gattinoni è stato apprezzato anche dalla giornalista di moda Concita Borrelli che ha rilanciato: “Non è una questione sessista, se permetti Monica. Però quando ci vestiamo, guardiamoci allo specchio. Lei indossava Valentino by Piccioli. Bisogna stare attenti ai colori, è un grande spettacolo, un grande palco. (…) Ha trasformato Valentino in una sartoria romagnola“. Come è stata accolta questa tesi dai social?

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C’è bisogno di aggiungere altro? Al coro di critiche si aggiunge la voce di Elisa D’Ospina che spesso è stata portavoce delle richieste di una moda che tenga conto del corpo delle donne e della body positivity:

Parliamoci chiaro: la maggior parte degli stilisti non sanno vestire le donne con una taglia superiore alla 44 e te ne parla una che di vestiti ne ha indossati a migliaia in 15 anni di carriera. Fatevi un mea culpa su un settore che era un orgoglio e che oggi si è visto sorpassare dal fast fashion. Vestire una donna con le curve vuol dire avere competenze sartoriali e stilistiche. Non basta fare un drappeggio a un look pensato per una 36 e adattarlo a una 44,46,48 o 50.
Le donne sono nate anche con le forme e non è una colpa. Imparate a vestirle, imparate a fare il vostro mestiere o semplicemente cambiate lavoro

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